Catanzaro, l’asticella potrebbe alzarsi. La sfida contro lo Spezia rappresenta un bivio per gli obiettivi delle Aquile
È l’ennesima tappa di un percorso di crescita che nelle ultime settimane ha preso velocità. Superarla, vorrebbe dire acquisire uno status diverso rispetto a quello avuto finora, rendendo ancora più legittimo il piazzamento playoff. Dopo il successo sfuggito in extremis a Marassi sponda Samp, aver piegato la resistenza di un avversario tosto come il Brescia e battuto in casa una big anche se in crisi come il Palermo, sarà lo Spezia a stabilire come e quanto è migliorato il Catanzaro. Negli ultimi due mesi, Caserta ha trovato equilibri, gioco e risultati migliori di quanto non fosse riuscito a ottenere all’inizio del torneo, ora non ha prova più impegnativa, e quindi indicativa, dei 90’ di domani pomeriggio contro la terza in classifica per capire il grado di maturazione delle Aquile.
Il duello fra bomber (Iemmello e Pio Esposito) darà la copertina alla sfida, ma non sarà l’unico nell’incrocio al “Ceravolo” (prevista la coreografia degli Ultras per ricordare Massimo Capraro), forse nemmeno quello decisivo. Tanto per rimanere all’attacco giallorosso contro la migliore difesa del campionato, è chiaro che il capitano non possa fare tutto da solo. In questo senso Biasci tornato nella sua migliore versione (due gol di fila a Brescia e Palermo) nel momento clou del campionato costringere a tenere due occhi aperti aWisnieswski, Hristov e uno fra Bertola e Mateju.
I tre centrali dei liguri hanno concesso appena dieci reti, lasciato a secco il Sassuolo (nessun altro c’è riuscito, neanche la Cremonese che l’ha battuto) e concesso briciole agli altri, ma non brillano per rapidità e non sono nemmeno imperforabili sui calci da fermo, visto che sei volte sono stati puniti in queste situazioni, esattamente come i giallorossi.
I “gemelli” delle Aquile, la freccia Compagnon e il subentrante e frizzante Buso (ammesso non riesca a superare nel ballottaggio Biasci) hanno le qualità per far male a loro e a Gori, il portiere da nove “clean sheet” e con l’85% di parate riuscite, meglio di chiunque altro (dati Opta).
Anche il centrocampo avrà straordinari da compiere, ma potrà imporsi: Pompetti, Petriccione e Pontisso non temono paragoni. Il sinistro di Pompetti al Palermo è stato votato gol più bello dell’ultimo turno e con quel piede ha già affondato lo Spezia nel match dell’agosto 2023. Al di là del ricordo, una mediana così affiatata sembra avere le caratteristiche adatte a fronteggiare un reparto esperto e completo con Nagy e Bandinelli scudieri di Salvatore Esposito, piede magico da sette assist e cinque gol finora.
Il fratello maggiore di Pio è il fulcro del gioco dello Spezia, l’uomo con più partecipazioni ai tiri (71) e occasioni create (39), in entrambi i casi secondo della B dietro il modenese Palumbo: limitarlo quantomeno complicherà la sfida a un avversario che fa poco possesso (penultimo del torneo), però si muove benissimo in verticale ed è letale sui piazzati.
Angoli e punizioni bisognerà ridurli il più possibile perché i liguri è così che hanno segnato 19 volte su 27: le nove reti da corner, cioè una ogni dieci calci dalla bandierina, in un totale di undici centri di testa firmati oltre che da Pio Esposito, pure dai difensori Bertola (tre), Hristov (due) e Wisniewski (uno). Brighenti, Scognamillo e Bonini (e gli altri saltatori giallorossi) dovranno avereattenzione massima. Se riuscisse l’impresa, il Catanzaro potrebbe non porsi più limiti.
Source link