Pd, M5s e Avs consegnano a Montecitorio le firme per il salario minimo: “Quattro milioni di lavoratori poveri, il governo cosa fa?”
Movimento 5 stelle, Alleanza verdi sinistra e Partito democratico hanno consegnato a Montecitorio le firme raccolte in estate in sostegno alla proposta poer unsalario minimo. “In Italia ci sono quattro milioni di lavoratori poveri e questo governo non sta facendo nulla, anzi propone l’innalzamento dei salari dei ministri, questa è na vergogna” afferma Valentina Barzotti, capogruppo M5s in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. “La consegna delle firme imporrà alla Camera la discussione della nostra proposta. Aumenta l’occupazione? Aumenta quella povera, questo rende il salario minimo ancora più necessario” afferma Francesco Mari di Avs. Maria Cecilia Guerra, capogruppo Pd in Commissione Lavoro a Montecitorio, invece, smonta la versione del governo Meloni. La contrarietà alla proposta di salario minimo è giustificato dal timore che la soglia fissata per legge, determini a cascata, l’allineamento verso il basso di tutti i contratti. “Questa è una falsità, mentono sapendo di mentire. Ci sono 30 Paesi su 35 aderenti all’Ocse che hanno il salario minimo, è successo questo disastro da qualche parte? No è successo esattamente il contrario e cioè che nei periodi di grande inflazione il salario minimo ha garantito la tenuta dei salari. Lo dice l’Ocse”. Quindi, invece, la contrarietà è determinata da una mancanza di risorse (e contrarietà) di imprese e sistema industriale nel suo complesso, pubblico e privato? “Se sosteniamo questa tesi vuol dire che noi come Paese siamo a favore dello schiavismo. No, gli imprenditori devono prendere atto di una cosa fondamentale e cioè – conclude la Guerra – che il lavoro va pagato, dobbiamo tutti insieme puntare su un modello di sviluppo che non punti alla compressione dei salari, che determina poi anche un arretramento dell’economia con la contrazione dei consumi”.
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