Economia

L’ultima risma di carta Fabriano Copy 2, dipendenti in lacrime

ROMA – È tempo dell’ultima risma di carta Fabriano Copy 2. Un simbolo per chi ha frequentato gli uffici di aziende e pubblica amministrazione, come gli studi professionali di mezza Italia. Un’icona per i lavoratori che per quasi mezzo secolo hanno confezionato quelle risme nella città marchigiana che è sinonimo di carta. Tanto che ieri, quando è calato il sipario sull’impianto, sono arrivate le lacrime. “Tantissime lacrime e anche un senso di vuoto e disperazione da parte dei dipendenti del secondo turno, che hanno dovuto liberare l’armadietto e chiuso la produzione di carta per ufficio-fotocopie prodotta a Fabriano”, raccontano i lavoratori che fanno capo alla Giano srl, società del gruppo Fedrigoni, anima del brand. “Ora Fabriano non produce più carta per fotocopie, il famoso Copy 2 non sarà più acquistabile”, conferma Valerio Monti, dipendente dell’azienda e segretario Uilcom.

L’11 dicembre scorso era stata spenta la macchina F3, che per quasi cinquant’anni ha prodotto la bobina di carta destinata a tagliare risme per stampanti e fotocopiatrici. L’accordo che da quelle parti ha chiuso la vertenza Fedrigoni, e scongiurato il licenziamento di 173 lavoratori, prevede che la Giano venga dismessa a fine anno, con l’azienda che punta sui prodotti premium e sulla carta per passaporti.

Per i dipendenti si aprono le porte della cassa integrazione straordinaria. Un anno di tempo, quello necessario ai ricollocamenti che il gruppo proporrà sia nei cinque stabilimenti di Fabriano sia nei centri del Nord Italia.

La vertenza

Intanto c’è stato il primo faccia a faccia tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria e la Fedrigoni per fare il punto sulle prime decisioni in merito ai termini dell’accordo sottoscritto il 16 dicembre scorso nella sede della Regione Marche, a seguito dell’intesa trovata il 9 dicembre al ministero delle Imprese e del made in Italy. “Abbiamo contestato il metodo utilizzato dall’azienda per le prime proposte di ricollocazione ed espresso preoccupazioni sulle modalità di ricollocamento del personale. Per questo abbiamo sottolineato l’importanza di predisporre da gennaio 2025 una cabina di regia in modo da programmare in tempi medi le ricollocazioni previste”, spiegano in una nota congiunta i sindacati di categoria territoriali, Slc-Cgil, Fistel Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Chimici, nonché della rappresentanza sindacale unitaria (rsu).

Sui demansionamenti per ricollocamento, aggiungono i sindacati, “abbiamo ribadito che questi devono avvenire solamente per volontarietà dei lavoratori e al riguardo abbiamo richiesto di inserire alla firma, una clausola di garanzia di recupero della mansione precedentemente acquisita non appena le condizioni di ricollocazione lo permettono”.

Fedrigoni, inoltre, è stata sollecitata ad attivare una piano di formazione per i dipendenti insieme con la Regione Marche già a inizio gennaio: “Garantirebbe un’integrazione economica alla cassa integrazione”, ragionano i sindacati. Che chiedono a Fedrigoni di scoprire tutte le carte mettendo sul tavolo il piano industriale “per avere una visione più chiara e trasparente sul futuro dell’azienda”. A gennaio ci saranno due incontri con l’azienda. Obiettivo: verificare il rispetto dei termini dell’accordo.


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