A Bologna minore qualità di vita? “Mancano politiche abitative”
Nella classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità di vita nelle città italiane, Bologna è scesa al nono posto nel 2024 rispetto al secondo raggiunto nel 2023. Un risultato comunque buono, ma sintomo del fatto che cose da migliorare ce ne sono.
Una di queste, per il presidente nazionale di Confabitare Alberto Zanni, è la politica abitativa. “I risultati dell’indagine del Sole 24 Ore riflettono quelli che sono i risultati del sondaggio di Confabitare pubblicato alcune settimane fa – scrive Zanni in una nota riportata dall’agenzia Dire –. Non si sta facendo niente di concreto per risolvere il problema delle politiche abitative. Il settore immobiliare a Bologna sia in calo soprattutto perché manca una vera politica abitativa da parte dell’amministrazione. Non si può – insiste Zanni – continuare a dare tutta la colpa ai proprietari immobiliari, ma è fondamentale che il Comune metta in campo delle politiche serie per permettere ai proprietari di mettere a disposizione gli immobili per famiglie, studenti e lavoratori a canoni calmierati”.
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Secondo il numero uno di Confabitare, quindi, il problema principale è “l’assenza di interventi concreti da parte delle istituzioni locali per affrontare l’emergenza abitativa in città: tre anni fa sono stati annunciati 10.000 nuovi alloggi in 10 anni, ma finora non se ne è visto neanche uno, l’anno scorso è stata annunciata l’agenzia sociale per l’affitto, ma ancora non è partita, e ora vediamo la nascita della Fondazione dell’Abitare, che mi sembra solo un tentativo di rimescolare le carte senza fare nulla di concreto”.
Un problema che Zanni inizierebbe a risolvere con le politiche per calmierare i canoni d’affitto, “fondamentali per rendere il mercato accessibile a studenti, lavoratori e famiglie, devono diventare una priorità per il Comune, perché tutti devono avere accesso alla casa”.
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