Costi energia Ast, Arvedi pronto a calare ‘un asso’. Fiom Cgil: «Il Governo si attivi»
«Piano industriale, salario e occupati diretti e dell’indotto sono da conquistare». Così parlano del futuro di Acciai speciali Terni, il segretario Fiom Cgil Terni, Alessandro Rampiconi e il coordinatore delle Rsu di fabbrica della stessa sigla, Massimiliano Catini. Da parte loro, a distanza di pochi giorni dal vertice cremonese, ecco un nuovo input al Governo Meloni perché affronti con impegno e serietà la questione dell’Accordo di programma aperta da due anni.
Ast energivora Sull’iter verso la sottoscrizione, il costo dell’energia (anticompetitivo rispetto ad altri player europei) è descritto come lo scoglio più difficile da superare. Ebbene secondo quanto riferito dai metalmeccanici della Camera del lavoro di Terni, Arvedi avrebbe una proposta risolutiva. Nel contenuto, nessuno conosce ‘l’asso’ che la proprietà dell’acciaieria ternana sarebbe pronta a calare. Tuttavia, l’interlocutore numero uno resta l’esecutivo nazionale e allora proprio a Meloni e tutti i ministri è rivolto l’ennesimo appello: «Tale scenario – ammoniscono – impegna il Governo a convocare un tavolo il prima possibile, per valutare la fattibilità della proposta e mettere in campo i propri impegni. In assenza di un Accordo di programma, pur registrando la volontà del gruppo siderurgico di investire come promesso su Terni, restano le preoccupazioni e occorre mantenere alta l’attenzione».
Relazioni sindacali Arvedi-Ast Guardando al prossimo futuro, Rampiconi e Catini sottolineano: «La proprietà ha anche risposto in merito alle problematiche più di dettaglio evidenziatenella giornata di sciopero del 19 novembre 2024 e nelle richieste fatte dalla Fiom a Cremona, rispetto a organizzazione del lavoro e tempi certi per la stabilizzazione degli interinali. Le soluzioni proposte dall’azienda partono da una maggiore condivisione e trasparenza. Si tratta nei prossimi giorni di calare sul sito questa intenzione condivisibile, serve un coinvolgimento delle Rsu, in prima istanza, per concepire verbali di riunione e/o accordi, che in questi anni si sono ridotti al lumicino e invece sono utili per determinare salario e occupazione. Nel pieno della nostra autonomia – dicono a nome del sindacato – continueremo a fare, come sempre, la nostra parte».
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