Attenzione alla carta che usate per impacchettare i regali di Natale: “Fatta con plastica e lamine metalliche, ecco quanto è dannosa per l’ambiente”
Ogni anno, durante le festività, i cassonetti si riempiono di carta da regalo luccicante ma svantaggiosa per l’ambiente. Una bellezza effimera che, per pochi minuti di meraviglia, si trasforma in un rifiuto ingombrante. Questa carta colorata è spesso combinata con plastica e lamine metalliche in fase di produzione. Considerando che viene anche adornata con adesivi e scotch, il quadro per la raccolta e il riciclo diventa ancora più complicato. Il risultato? Non solo montagne di carta, ma anche incarti misti tra carta, plastica, metalli e colle adesive, destinati a finire in discarica o nell’inceneritore. Enzo Vergalito, esperto sul tema rifiuti, fondatore della società cooperativa European Works and Projects spiega: “Il consumo di carta da regalo nel periodo natalizio arriva a quantitativi impressionati. Il problema non è solo l’enorme quantità di rifiuti generati, ma anche l’energia e le risorse necessarie per produrre e smaltire questi materiali”.
Silea, azienda pubblica per la gestione di rifiuti in Lombardia, stima che per produrre una tonnellata di carta nuova occorrono 15 alberi, 440.000 litri d’acqua e 7.600 KWh di energia elettrica, mentre per una tonnellata di carta riciclata servono 1.800 litri d’acqua e 2.700 KWh di elettricità. Vergalito sottolinea che “ridurre questi sprechi richiede una maggiore sensibilizzazione sul riuso e l’adozione di alternative sostenibili, come tessuti o carta riciclata”.
Secondo un rapporto di Commercial Waste, pubblicazione online nel settore dei rifiuti, solo nel Regno Unito durante le festività natalizie si generano circa 227.000 miglia di carta da regalo, abbastanza per avvolgere l’isola di Jersey. E allora viriamo verso una via d’uscita da questo spreco abbagliante: liberare la creatività per realizzare carte da regalo a costo zero, eleganti e gentili con l’ambiente. La bellezza si trova ovunque, e i disegni dei bambini ne sono un esempio. Famiglie con figli, nipoti o vicini in età scolare, accumulano spesso disegni pieni di colori e fantasia, ideali per avvolgere piccoli regali come guanti o cappelli. Per i doni di dimensioni maggiori, basta unire più fogli insieme per ottenere una superficie più estesa.
In generale, prima delle Vigilia di Natale bisogna puntare ad avere un bel bottino: carta da pacchi e da imballaggio, velina degli incarti delle scarpe e delle camicie, riviste, carta ondulata dei biscotti e delle merende. Anche vecchi giornali, mappe stradali in disuso, libri rovinati, spartiti musicali dimenticati in soffitta, possono diventare eleganti fogli da regalo. Un tocco di classe può essere dato con fette di agrumi disidratati, che aggiungono pure un delicato profumo. Per essiccarli, basta affettare finemente 1 arancia e 1 limone, disporre le fette su piattini di ceramica e posizionarle vicino a una fonte di calore come un termosifone, un camino o un forno appena spento. In poche ore si asciugheranno mantenendo il loro colore vibrante. Per completare il tutto, filo da pacchi o di lana, e nastri recuperati da vecchie bomboniere, possono essere usati per creare legature semplici ma d’effetto. Aggiungere decorazioni naturali come foglie secche, pigne e rametti di erbe aromatiche contribuisce a rendere ogni pacchetto unico e armonioso.
Per chi ha il pollice verde, si può aggiungere un altro tocco speciale ai pacchi regalo. Un’idea originale è quella di decorarli con talee, ovvero piccoli rami prelevati da una pianta madre che possono crescere sia in acqua sia in terra. Basta recidere un rametto con almeno tre gemme da piante come edera, pothos, erba miseria, monstera, pilea o piante grasse presenti in casa. Si spiega poi al destinatario che, immergendo la talea in un bicchiere d’acqua, in poche settimane svilupperà radici e, dopo circa un mese, potrà essere trapiantata in terra o lasciata crescere in acqua per lungo tempo, ricordandosi di aggiungerne un po’ ogni settimana. Un sacchetto di carta per il pane può poi diventare la base per un design unico, decorato con disegni a mano libera. Per i più creativi, una patata incisa può trasformarsi in uno stampo originale con cui imprimere fantasie floreali o geometriche.
Chi desidera osare ancora di più, potrebbe riciclare vecchie sciarpe, fazzoletti o tessuti leggeri, avvicinandosi all’arte giapponese del Furoshiki, una tecnica che prevede di avvolgere i regali con stoffe riutilizzabili. Un regalo nel regalo, che non solo incanta per la sua originalità, ma educa anche alla sostenibilità. Sul web si trovano tanti tutorial: basta inserire su Instagram, YouTube, TikTok e Facebook il tag #furoshiki per farsi un’idea. Il tempo dedicato a creare con le proprie mani aggiunge un valore intangibile al dono: mostra che ci si è presi cura non solo del contenuto, ma anche del contenitore.
Quando il regalo verrà scartato, non sarà solo il contenuto a sorprendere, ma anche l’involucro. E forse, per una volta, qualcuno penserà che quel pezzo di carta artigianale, decorato con amore e rispetto per il pianeta, vale la pena di essere conservato. Una sfida comune per chi si approccia al fai da te è il timore di non ottenere un risultato professionale. Eppure, questa è la bellezza dell’approccio artigianale: ogni imperfezione racconta una storia, riflette un pensiero e comunica attenzione. In un mondo sempre più standardizzato, un pacchetto personalizzato, anche se un po’ sbilenco, è un gesto che non passa inosservato.
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