A Pesaro è scontro nel Pd per il Salva Riceci. Bufera su Biancani: idea scellerata
PESARO Nell’impegnativo condominio democrat non siamo più neanche in modalità stracci che volano, ma rifiuti che si lanciano, terminologia calzante sia sul piano letterale che metaforico. L’ultimo e rovente scontro che si sta consumando vede come casus belli la discarica di Riceci, già spina nel fianco per la giunta Ricci, e oggi freccia nemmeno tanto vagante per il suo successore, Andrea Biancani, diventato in una manciata di ore il bersaglio mobile delle invettive scagliate nelle chat di partito dai bellicosi arcieri democrat tra cui la consigliera regionale Micaela Vitri la cui rabbia è uscita dalla privacy delle messaggerie per diventare urbi et orbi un post al vetriolo contro il sindaco di Pesaro e la sua proposta, ribattezzata a stretto giro “Salva Riceci” e bollata come «scellerata».
L’antefatto
L’antefatto è una riunione di maggioranza, convocata in un venerdì preserale e prenatalizio di quelli dove hai sempre un occhio incollato all’orologio perchè in agenda si infittiscono aperitivi, cene, saluti, brindisi augurali. E così i presenti – all’incontro è stato invitato anche il segretario comunale dem Giampiero Bellucci – assecondano distrattamente quanto Biancani propone: sfrondare e fissare a 500 metri (anzichè 1500) la distanza tra case e nuove discariche. Il suggerimento fa parte di un pacchetto di osservazioni che sulla carta dovranno essere discusse dall’Ata con i 50 sindaci del Pesarese di riferimento la prossima settimana, martedì 17, per l’iter del nuovo Piano rifiuti regionale.
Chat bellicose
Il tutto bene dura solo poche ore: il mattino dopo, cioè ieri, le chat Pd sono già bellicose. Qualcuno, leggendo tra le righe, prefigura che quei 500 metri siano un regalo sotto l’albero a Marche Multiservizi e al suo ad Mauro Tiviroli per uscire dall’impasse di Riceci. E ad altri si sblocca anche un ricordo: ma non era andata così anche con il primo sì ad Aurora e all’impianto a Petriano, progetto gettato con nonchalance da Mms sul tavolo di uno sbadato cda, salvo poi far detonare la madre di tutte le proteste dell’ultimo biennio? Nel suo intervento in maggioranza Biancani aveva sostenuto che la sua proposta fosse stata condivisa dagli altri sindaci democrat ma, gratta gratta, molti primi cittadini, interpellati, cadono dalle nuvole. Non ne sa niente, per esempio, il sindaco Palmiro Ucchielli, margravio politico delle terre del Foglia, a cui difficilmente sfugge qualcosa. Non ne sanno nulla nemmeno gli altri segretari locali di partito, non solo il referente di Vallefoglia Gianluca Vichi. Ma, soprattutto, è la segretaria provinciale Pd Rosetta Fulvi a esserne completamente all’oscuro di tutto e risoluta nel tenere il punto sulla necessità del confronto su certi temi.
Botta e risposta
E’ un botta e risposta infuocato via chat dove Biancani, accusato di non avere condiviso l’indicazione con altri colleghi e vertici di partito, a sua volta tenta di spiegare le sue ragioni: Riceci non c’entra nulla, c’entra la necessità di realizzare nuovi impianti che vanno svincolati da lacci&lacciuoli burocratici, distanze comprese, altrimenti in prospettiva ci saranno solo aumenti e tariffe Tari sempre più da lacrime e sangue.
Ma l’irritazione cresce. E dicono che irritato lo sia anche l’ex sindaco e oggi europarlamentare Matteo Ricci che ogni due per tre è impegnato in slalom da videogame per attraversare il terreno minato che lo separa dal traguardo per la candidatura in Regione. Nell’applicazione pratica del teorema del campo largo, con le alleanze ancora tutte in divenire, non può permettersi di far indispettire oltre misura i 5 Stelle che, invece, sono già abbondantemente sul chi va là e mandano avvisi seccati ai naviganti. Un fiume in piena e tracimante è la consigliera regionale dem Micaela Vitri che fino a pochi mesi fa con Biancani era stata gomito a gomito tra gli scranni di Palazzo Raffaello e che ora non si capacita della giravolta: «Sulla discarica e sui problemi dello smaltimento dei rifiuti abbiamo fatto insieme tante battaglie, davvero non capisco». Poi argomenta: «E’ un’idea scellerata non condivisa nè con chi dovrà discutere, votare ed emendare il Piano gestione rifiuti in consiglio regionale, nè con il partito provinciale di cui faccio parte».
Non solo dunque Vitri prende le distanze, ma chiede al sindaco Biancani di non presentare la proposta ad Ata e ritirarla. Nel frattempo i dem provano stanare il presidente della Provincia Giuseppe Paolini, che è anche presidente Ata, per rinviare l’assemblea. Si impone, alla fine, la segretaria Fulvi che pretende e ottiene il rinvio dell’incontro, spostato di fretta a venerdì prossimo, 20 dicembre, e congelando la proposta della discordia. Per ora.