Trentino Alto Adige/Suedtirol

Stipendi più alti per i ministri non parlamentari: ecco chi sono i “fortunati”. Opposizioni all’attacco – Cronaca



ROMA. Una pioggia di aumenti per ministri e sottosegretari non eletti in Parlamento. L’emendamento alla Manovra, che sta scatenando un acceso dibattito politico, prevede un incremento di circa 7.000 euro mensili, più benefit e rimborsi spese. Un pacchetto che fa discutere, soprattutto in un momento di difficoltà economica per molte famiglie italiane.

I numeri

Le cifre parlano chiaro: all’attuale indennità di 10.435 euro lordi mensili verrebbero aggiunti 3.503 euro di diaria parlamentare e 3.690 euro come rimborso per “l’esercizio del mandato”. Non solo. Il provvedimento include anche 1.200 euro annui per spese telefoniche e rimborsi viaggio. Un sostanzioso ritocco verso l’alto che porterebbe gli stipendi dei ministri non parlamentari allo stesso livello dei colleghi eletti.

I beneficiari 

Otto i ministri interessati dal provvedimento: Piantedosi (Interno), Abodi (Sport), Crosetto (Difesa), Calderone (Lavoro), Giuli (Cultura), Valditara (Istruzione), Schillaci (Salute) e Locatelli (Disabilità). La misura si estenderà anche a viceministri e sottosegretari non parlamentari, che attualmente percepiscono uno stipendio base di circa 5.000 euro più un rimborso forfettario di 3.500 euro per le spese di permanenza a Roma.

Reazioni

“È una decisione che spetta al Parlamento”, taglia corto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Ma le opposizioni non ci stanno. “Mentre gli italiani faticano ad arrivare a fine mese, il governo aumenta gli stipendi dei ministri”, attacca il PD. La maggioranza difende la misura parlando di “equiparazione necessaria”, ma le polemiche non accennano a placarsi.

Situazione attuale 

Ad oggi, i membri del governo non parlamentari ricevono uno stipendio decisamente inferiore rispetto ai colleghi eletti. Il rimborso forfettario di 3.500 euro per la permanenza a Roma decade se si resta fuori dalla capitale per più di 15 giorni al mese. Una disparità che l’emendamento punta a eliminare, sollevando però più di qualche perplessità nell’opinione pubblica.




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