Manovra, Giorgetti ammette: “Pil in crescita asfittica”. E l’Ires premiale la pagano le banche
ROMA – L’Ires premiale sarà nella manovra. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rassicura le imprese: “Confermo la copertura da 400 milioni di euro”, spiega il titolare di Via XX Settembre dal palco di Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia in corso al Circo Massimo. A pagare saranno le banche, mentre sono escluse le assicurazioni, riconosce Giorgetti. “La volontà del governo – aggiunge – è quella di premiare gli investimenti. Invito a valutare questo, sommandolo alla Zes, a Industria 4.0 che continua a funzionare e a quella 5.0, che speriamo di sbloccare. Quello che continuiamo ad auspicare è uno spirito industriale. La politica industriale la fanno gli investitori, non lo Stato”.
L’Ires premiale è stata più volte invocata dagli industriali, con il presidente di Confindustria Emanuele Orsini che ripete come quella misura sia “la strada giusta”. Orsini chiede una riduzione di cinque punti dell’imposta per le aziende che reinvestono buona parte degli utili. Ma costerebbe molto, almeno 2 miliardi di euro. “Si tratta di fare delle scelte e indirizzare le poche risorse disponibili sui capitoli di sviluppo”, aveva incalzato Orsini. L’asticella del governo, però, si ferma a quota 400 milioni.
“La logica è che se tu imprenditore hai fatto degli utili e li tieni in azienda – sono le parole di Giorgetti – ti facciamo lo sconto sulle tasse, un meccanismo apparentemente semplice che vogliamo semplice e aspettate tra sabato e domenica, qualcuno sarà costretto a fare nottata, vedrà la luce. Abbiamo lavorato e ci siamo arrivati”. Sugli altri capitoli cari alle imprese, invece, il ministro riconosce che “Industria 5.0 è un regolamento complicato”, ma annuncia per “domani o dopodomani” un emendamento che “la fa partire e la rende accessibile e cumulabile con altre misure come la Zes per il Sud”.
Il Pil
L’Italia cresce meno. E lo sa bene anche Giorgetti, che ammette: “Il Pil va verso un più 0,7%. È vero, la crescita del nostro Pil è asfittica, ma – ha spiegato il ministro in quota Lega – i Paesi in declino demografico, e l’Italia lo è, hanno una crescita di questo tipo. Noi qualcosa sulla natalità abbiamo fatto, speriamo di riuscire a fare qualcosa di più”.
Se l’Italia arranca, non va meglio ai partner europei come Francia e Germania. “Certo siamo rimasti tra i pochi in Europa a fare meglio delle promesse: è abbastanza singolare trovarci con noi che stiamo approvando il bilancio, e francesi e i tedeschi che non saranno in grado di farlo. È una situazione storicamente nuova – ha osservato il ministro – fa parte del menu degli osservatori internazionali e contribuisce a fare sì che l’Italia stupisca”.
Gli altri emendamenti, dalle quote latte alle criptovalute
Oggi intanto sono arrivati 13 emendamenti dei relatori alla legge di bilancio. Si tratta in prevalenza di temi settoriali, con impatto relativo sui saldi finali.
Si va verso uno sconto sulle sanzioni elevate per le quote latte. Attualmente il prelievo delle quote latte – sanzioni erogate in relazione al periodo 1995-2009 – viene gestito dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), con la modifica proposta passerà ad un nuovo organismo il Masaf. Il nuovo organismo avrà la possibilità, su istanza di un debitore, di presentare entro 90 giorni dall’istanza una proposta transattiva, applicando una riduzione del prelievo dovuto fino allo 0,3% per ogni anno da quello successivo alla campagna di riferimento e una riduzione degli interessi dovuti fino al 50%.
Gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili direttamente interconnessi alle infrastrutture di alimentazione della trazione ferroviaria potranno rientrare invece tra quelli per la cui realizzazione si applicano le disposizioni del decreto del maggio 2021 sulla governance del Pnrr.
Niente ritenute alla fonte sui premi erogati agli atleti dal Comitato olimpico nazionale italiano e dal Comitato italiano paralimpico per le medaglie ottenute nelle gare svolte in occasione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Gli oneri per finanziare questa misura sono valutati in 1.500.000 euro per il 2026.
Si attendono ora revisioni al ribasso sulla tassazione delle criptovalute, il testo della manovra aumenta l’aliquota dal 26 al 42%, un compromesso potrebbe essere trovato attorno al 30%. E poi sui revisori del Mef nelle aziende e gli enti che percepiscono fondi pubblici per almeno 100mila euro, norma che alcune forze in maggioranza chiedono di eliminare.
Source link