Agricoltura e migranti al centro del convegno dei Conservatori a Varsavia – Europarlamento
BRUXELLES – Green deal in Agricoltura, frontiere europee ed immigrazione al centro della seconda giornata di studi che il gruppo dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) al Parlamento europeo ha organizzato in questi giorni a Varsavia. Nel corso del suo intervento, nel primo panel della giornata dedicato al Green deal e il suo impatto sul settore agricolo europeo, il capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza – informa una nota – ha dichiarato: “L’accordo Ue-Mercosur è ancora troppo sbilanciato a sfavore dell’agricoltura, che ancora una volta rischia di pagare un prezzo troppo alto negli accordi di libero scambio: senza un radicale cambio di linea sulle follie green che hanno colpito i nostri agricoltori e senza certezza di compensazioni adeguate, oggi non ci sono le condizioni per approvarlo”.
“La transizione green non può essere basata soltanto sull’elettrico, anche perché l’Ue non controlla nulla di questa tecnologia: continueremo a batterci in Ue per la neutralità tecnologica e per un mix energetico rispettoso delle specificità nazionali, che comprenda biocarburanti e nucleare”, ha continuato. Il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini, intervenuto nel dibattito sulle frontiere esterne dell’Europa e il fenomeno migratorio ha spiegato che “l’approccio conservatore all’immigrazione, significa governare con rigore il fenomeno, cioè selezionare innanzitutto chi ha diritto all’asilo, evitando l’onda anomala capace di distruggere una intera nazione”. “Accogliendo milioni di ucraini il popolo polacco ha compiuto uno straordinario atto di generosità, mai riconosciuto dalla Ue come avrebbe dovuto fare”, ha detto ancora.
La politica italiana sull’immigrazione, ha continuato il co-presidente, “si basa sull’esternalizzare il tema dei migranti, attraverso la lotta ai trafficanti di esseri umani, la collaborazione con le nazioni di origine e transito dei migranti, anche per garantire il diritto a non emigrare e realizzare centri accoglienza fuori dai confini europei per valutare se realmente il migrante ha diritto ad essere accolto”.
Nel corso del panel sullo stato di diritto e la libertà di espressione – conclude la nota – l’eurodeputato di FdI- Ecr Stefano Cavedagna ha detto che “troppe volte viene usato il pretesto di presunte violazioni di diritti per mettere sotto processo politico i governi legittimamente eletti d’Europa, si tratta di una limitazione inaccettabile della sovranità nazionale”. “Vengono usati due pesi e due misure, mentre viene attaccato l’accordo Italia-Albania, in Spagna la sinistra di Sanchez governa con ex terroristi e nessuno dice nulla”, aggiunge il bolognese.
Oggi pomeriggio è previsto un incontro con il Presidente della Repubblica di Polonia Andrzej Duda. Domani giovedì 12 dicembre la vice presidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna insieme con l’eurodeputata di FdI Chiara Gemma, interverranno nel dibattito sulla famiglia e il modello sociale dell’Europa. Altre sessioni di lavoro saranno dedicate alla competitività della Ue, al sistema delle infrastrutture in Europa e alle nuove tecnologie e social media.
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