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“Pronti alla tregua se scatta l’ombrello Nato”: Zelensky avanza la sua proposta


"Pronti alla tregua se scatta l'ombrello Nato": Zelensky avanza la sua proposta

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avanzato l’ipotesi di un cessate il fuoco con la Russia a condizione che le aree del Paese sotto il controllo di Kiev siano protette dall’alleanza NATO. Secondo il leader ucraino, questa misura permetterebbe in un secondo momento di avviare trattative diplomatiche per la restituzione dei territori occupati.

L'”apertura” di Zelensky

Durante un’intervista rilasciata a Sky News, Zelensky ha risposto alle voci circolate nei media su un possibile piano del presidente eletto Donald Trump, che prevederebbe la cessione delle aree occupate da Mosca in cambio dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Zelensky ha sottolineato che l’adesione all’Alleanza Atlantica dovrebbe essere garantita ai territori non occupati per arrestare l’”attuale fase calda del conflitto“, precisando che tale accordo deve comunque rispettare i confini internazionali riconosciuti dell’Ucraina. In quello che sembra essere un’apertura tattica, il presidente ha riconosciuto che le regioni orientali occupate potrebbero, almeno temporaneamente, restare escluse da un simile patto. “Per fermare l’escalation, è necessario che il territorio sotto il nostro controllo sia protetto dalla NATO“, ha dichiarato Zelensky, lasciando intravedere una possibile strategia per il futuro del conflitto.

La proposta di Trump e la nomina di Kellogg

Dal suo social, Trump ha delineato al mondo una possibile via d’uscita dal conflitto in Ucraina, annunciando una mossa che rappresenta una sfida diplomatica di ampio respiro. “Sono lieto di nominare il generale Keith Kellogg come assistente del presidente e inviato speciale per l’Ucraina e la Russia”, ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social. “Insieme, garantiremo la PACE ATTRAVERSO LA FORZA e renderemo l’America e il mondo DI NUOVO SICURI!“. La nomina di Kellogg non è solo simbolica, ma segna un indirizzo chiaro per la futura politica estera dell’amministrazione Trump, indicando la volontà di adottare un approccio risoluto e diretto.

Keith Kellogg, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, 80 anni, aveva già delineato la sua visione in un articolo pubblicato ad aprile sull’America First Policy Institute. Definendo il conflitto “una crisi evitabile causata dalle politiche incompetenti dell’amministrazione Biden“, Kellogg propone una strategia di cessate il fuoco che prevede il congelamento delle linee del fronte e l’obbligo per le parti di avviare negoziati. Tuttavia, il piano diventa più complesso nei dettagli operativi, dove emergono le vere sfide. Con questa mossa, Trump sembra puntare a una soluzione pragmatica ma audace, che potrebbe ridefinire l’equilibrio geopolitico della regione.

Come funzionerebbe la “pace americana”

Le linee del fronte verrebbero congelate da un cessate il fuoco e verrebbe imposta una zona demilitarizzata. All’Ucraina non verrebbe chiesto di rinunciare alla rivendicazione del territorio occupato, ma accetterebbe di perseguirlo solo attraverso la diplomazia. Un approccio semplice e rapido ma amchevole di un accomodamento di ciò che Mosca richiederà e per cui ha utilizzato il processo diplomatico in passato.

Il congelamento delle linee del fronte, ioltrem potrebbe precipitare in una fase molto violenta, mentre Mosca cerca di prendere più terreno possibile. Del resto, anche in passato il Cremlino ha ignorato scietemente i cessate il fuoco e perseguito i suoi obiettivi territoriali.


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