“Mai visto nulla di simile, numero delle vittime enormemente sottostimato”. La testimonianza choc di una pediatra tornata da Gaza. Su La7
“Non abbiamo mai visto nulla di simile nella storia moderna. Non è nella natura umana vedere corpi umani smembrati davanti ai propri occhi, vedere persone arrivare con il piede di un parente in una scatola di cartone implorando che venga ricucito, vedere mani imputare direttamente sul pavimento del Pronto Soccorso, vedere bambini ustionati sul 100% del corpo, sentire l’odore della carne bruciata. Era tutto così orribile“. È la drammatica e struggente testimonianza di Tanya Haj Hassan, pediatra americana specializzata in terapia intensiva e medico istruttore per Medici Senza Frontiere, in una intervista esclusiva ad Anna Airoldi per Piazzapulita (La7).
Tanya Haj Hassan, che è stata a Gaza l’ultima volta dall’11 al 25 marzo 2024 con l’associazione Medical Aid for Palestinians, prestando servizio all’ospedale di al-Aqsa, è stata chiamata a testimoniare alle Nazioni Unite sugli orrori nella Striscia.
La dottoressa spiega: “I bambini che arrivavano in ospedale dopo queste stragi di massa erano stati già sfollati 4 o 5 volte, fuggendo dai bombardamenti da un luogo all’altro coi genitori terrorizzati. Erano completamente muti, i loro occhi erano spalancati, le loro pupille dilatate, tremavano, osservando tutto quello che accadeva intorno a loro – prosegue – Ci sono più di 902 famiglie intere nella Striscia di Gaza che sono state sterminate nell’ultimo anno: questo significa che sono state completamente cancellate dal registro civile, perché nessun membro dell’intera famiglia è sopravvissuto”.
E sul vero numero delle persone uccise da Israele denuncia: “La realtà è che stiamo sottostimando enormemente il numero delle vittime assassinate finora a Gaza. Molti sono stati sepolti in fosse comuni, molti corpi sono ancora intrappolati sotto le macerie, alcuni sono irriconoscibili. Avrete visto foto e video di persone che trovano una mano, un piede o raccolgono resti di quello che pensano sia il loro caro in un sacchetto di plastica. In alcune delle esplosioni e degli incendi le persone evaporano perché la forza e il calore sono così intensi che non rimane nulla del corpo della persona per essere identificato. Poi – continua – ci sono tutte le altri morti che sono il risultato della situazione sul campo che è stata architettata dall’esercito israeliano. Quindi, la grave malnutrizione che compromette il sistema immunitario, le infezioni, bambini con malattie croniche che non hanno potuto ricevere cure adeguate, tutte le persone malate di cancro non curate. Non teniamo conto di tutto questo quando parliamo del bilancio delle vittime“.
Circa la tesi propugnata di Israele sugli ospedali di Gaza usati come basi militari di Hamas, Tanya Haj Hassan afferma: “Non ho mai visto collusioni tra operatori sanitari locali e miliziani di Hamas. E non ho mai sentito nessuno parlarne. Vado a Gaza da molti anni e ho lavorato in diversi ospedali: sono ospedali normali, anzi sono più che ospedali normali, perché lavorano in condizioni estremamente limitate per curare la popolazione”.
E ribadisce: “Ho lavorato in altre zone di guerra, ma non ho mai visto niente del genere come a Gaza. Normalmente, quando lavori in una zona di conflitto, la maggior parte dei feriti sono giovani uomini. Questa è la solita demografia della guerra: circa l’85-90% delle vittime sono giovani maschi. Quello che stiamo vedendo a Gaza non è affatto questo: il 50% sono bambini, il 25% donne e il 25% uomini. In più, a Gaza la popolazione non può fuggire, perché è assediata e bombardata dall’alto“.
Il medico conclude: “Abbiamo già visto attacchi agli ospedali in altre guerre, ma mai in modo così sistematico. L’attacco alla sanità e a tutto ciò di cui le persone hanno bisogno per vivere, le infrastrutture idriche, le scuole, le università tutte distrutte: essenzialmente tutto quello che rappresenta le persone e i loro bisogni è stato sistematicamente distrutto. E infine c’è il controllo completo sulla distribuzione degli aiuti umanitari. Non ho mai visto nulla del genere nella mia carriera“. “.
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