Umbria

Non pagano la tassa di soggiorno, condannati imprenditori turistici di tre strutture umbre


Omissioni nel pagamento delle imposte di soggiorno e l’obbligo del pagamento, comprensivo delle spese di giudizio, per tre strutture ricettive umbre. E’ quanto emerge dalle recenti sentenze della Corte dei conti per i titolari di tre attività ricettive tra Perugia, Spoleto e Orvieto.

Per l’imprenditore perugino, la Corte dei Conti in occasione della Camera di Consiglio del scorso 21 settembre e del 16 ottobre, ha stabilito il pagamento di mille euro oltre alle spese di giudizio di 468 euro. In questo caso la struttura aveva versato, per l’anno 2019, 704 euro rispetto ai 1.713. La parte restante è stata contestata dal Comune di Perugia che ha ottenuto il riconoscimento da parte del giudice.

E’ andata peggio all’imprenditore di Spoleto condannato a saldare 17.663 euro oltre alle spese di giudizio valutate per 727 euro. In questo caso le omissioni di pagamento della tassa di soggiorno sono relative alle annualità del 2018 e del 2019, integralmente recepite dal giudice che ha imposto il versamento di quanto dovuto al Comune di Spoleto che ha ottenuto il riconoscimento degli importi dalla Corte.

All’imprenditore di Orvieto invece sono stati contestati i mancati pagamenti per un importo di 3.225 euro, riconosciuti dalla Corte, ancora una volta per l’annualità 2019. L’imprenditore destinatario del provvedimento è costretto al pagamento anche delle spese di giudizio per 475 euro.

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