Società

Il caso di Sulmona, un bambino di 4 anni lasciato senza cibo in mensa per un debito di meno di 9 euro

I genitori dimenticano di pagare un ticket di 8 euro e 97 centesimi (l’equivalente degli ultimi due pasti forniti dalla mensa dell’asilo) e il loro figlio di 4 anni viene lasciato senza cibo, mentre i suoi compagni mangiano davanti a lui. È accaduto in una scuola materna di Sulmona, in provincia dell’Aquila. Il padre del piccolo, un insegnante, è stato avvisato all’ora di pranzo.

L’uomo ha raccontato al Messaggero: «Ho trovato mio figlio di quattro anni in lacrime, umiliato davanti a tutta la classe. I maestri gli hanno rimediato qualche gnocco dai piatti degli altri bambini». Quando si è trattato di servire il pranzo, gli operatori gli hanno “bloccato” il servizio.

«Non mi è arrivata nessuna comunicazione sul portale dell’esaurimento del credito e io, francamente, non me ne sono accorto» ha detto ancora l’uomo. E dallo scorso anno sarebbe stato sospeso l’alert a mezzo sms. «È un’assurdità, tenendo conto che fino al 21 ottobre ci hanno lasciati senza mensa». Quest’anno, infatti, la refezione scolastica è stata attivata in notevole ritardo e in ogni caso nulla potrebbe giustificare la barbarie burocratica di un gesto simile, così è stato vissuto dalla comunità.

Nemmeno la politica di “tolleranza zero” sbandierata ultimamente dagli amministratori della città dei confetti, a causa di circa 11 mila euro di crediti non riscossi: in un avviso comunale del 5 luglio, relativo ai saldi inevasi degli anni precedenti, c’è scritto che «in caso di morosità e di persistenza del conto negativo, non sarà garantita la fruizione futura della mensa».

«Come genitore e come insegnante sono molto arrabbiato», ha concluso il padre del bambino «perché al di là di tutto penso ai risvolti sociali della vicenda: io sono un insegnante e ho potuto chiedere un permesso d’urgenza per uscire prima da scuola e andare a riprendere mio figlio. Mi domando, però, cosa sarebbe accaduto se fosse successo a un’altra famiglia, magari con i genitori che lavorano entrambi e che non hanno flessibilità o sono fuori sede. Cosa ne sarebbe stato di quel bambino: lo avrebbero lasciato a digiuno? Messo in disparte in attesa che finissero di sparecchiare? È un metodo intollerabile e che non aiuta a formare i ragazzi». Un’esperienza potenzialmente traumatica. Il sito giornalistico locale Ondatv ha in seguito pubblicato la replica del sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero: «Escludo in maniera categorica che il minore sia stato lasciato senza cibo. Se è mancato il secondo si può sicuramente parlare di disguido. Mai è stato negato il cibo per morosità anche quando i debiti accumulati erano più consistenti. A differenza degli anni passati, le famiglie vengono ora avvisate tramite messaggio allert dalla piattaforma onde evitare di accumulare debiti. Messaggio che il padre del minore ha ricevuto».


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »