Calabria

L’incubo cinghiali preoccupa tutti: in Calabria un’emergenza irrisolta

Una piaga, non più solo un’emergenza, perché il problema non è estemporaneo o circoscritto, ma si protrae ormai da anni: l’invasione dei cinghiali attanaglia senza soluzione l’intera territorio regionale, e non solo. Una piaga sulla quale da tempo si sono accesi i riflettori, fra le accese proteste degli agricoltori e degli allevatori, le due categorie che sono state e sono maggiormente colpite dal sovrannumero ormai incontrollato di ungulati, liberi di circolare nelle campagne, come nei centri urbani. Ne è perfettamente consapevole il Movimento Territorio e Agricoltura che torna sull’argomento, chiedendo che vengano prese in considerazioni dalle autorità competenti le soluzioni che sono state proposte.
«Siamo tutti a conoscenza – spiega il Movimento, guidato da Matteo Talarico – delle problematiche che arrecano alle attività agricole, sempre più esasperate dal proliferare senza freni degli ungulati, dei danni alle colture e dei rischi che corrono gli agricoltori con i propri mezzi a causa delle buche scavate dal passaggio dei cinghiali nel terreno, e dei rischi sanitari (peste suina e tubercolosi) che possono infettare gli allevamenti domestici».
Ma non solo, ci sono problemi di ordine pubblico, come gli incidenti anche mortali causati dall’attraversamento delle arterie stradali da parte degli ungulati. Da ormai oltre un decennio, gli agricoltori hanno lanciato l’allarme, con gli incontri organizzati con le istituzioni e le organizzazioni di categoria, con le manifestazioni di protesta, con la raccolta di firme. Iniziative che «a poco sono servite – prosegue Mta – e poco sono state prese in considerazione da chi di competenza, con l’adozione di scelte inefficaci se non addirittura scellerate, come il ripopolamento dei lupi come soluzione naturale al problema degli ungulati, ma ennesima beffa ai danno degli allevatori».


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