Il rapporto con la madre e la sorella, l’amore tumultuoso con Onassis, la depressione: ritratto di Maria Callas che Angelina Jolie interpreta a Venezia
Gli ultimi sette giorni di vita di Maria Callas, la Divina. Si chiama Maria il biopic del regista cileno Pablo Larraìn presentato al Festival di Venezia 2024, un viaggio «tumultuoso, bello e tragico», in cui, a far rivivere luci, ombre e amori della grande cantante lirica, è Angelina Jolie.
Nata il 2 dicembre 1923 a New York, figlia di immigrati greci, Maria rivelò presto un talento innato per la musica, ma nonostante il dono straordinario della sua voce, l’ascesa al successo non fu priva di ostacoli e privazioni. Evangelia, sua madre, vide in lei un mezzo per migliorare la propria posizione sociale, e la spinse a seguire un rigoroso percorso artistico che, in definitiva, le rubò l’infanzia e la giovinezza. Maria divenne una specie di enfant prodige, e si esibiva e studiava incessantemente, senza mai poter vivere pienamente la sua età.
Nel 1937, a 14 anni, dopo la separazione dei genitori, si trasferì in Grecia con la madre e la sorella. La terra d’origine della sua famiglia divenne il palcoscenico delle sue prime grandi esperienze artistiche. Ad Atene, Maria iniziò a studiare canto sotto la guida della celebre soprano spagnola Elvira de Hidalgo, che subito riconobbe in lei un potenziale straordinario. Ancora studentessa, Maria debuttò nel 1939 in una produzione scolastica di Cavalleria Rusticana, ricevendo ampi consensi per la sua interpretazione di Santuzza, un ruolo che metteva in risalto il suo timbro vocale drammatico e potente.
Nonostante il suo evidente talento, la strada per il successo non fu priva di difficoltà. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Maria Callas si trovò a cantare in un contesto segnato dalla povertà e dalle tensioni politiche. Venne anche accusata di collaborazionismo per aver cantato con compagnie dirette da tedeschi e italiani, e questo la portò a vivere momenti di grande incertezza.
A metà degli anni Quaranta, fece ritorno a New York per stare con suo padre e tentare di rilanciare la propria carriera negli Stati Uniti. Tuttavia, incontrò solo rifiuti e delusioni, finché nel 1947 il destino non le riservò un incontro decisivo: quello con il tenore Giovanni Zenatello.
Zenatello, riconoscendo il talento di Maria, la scritturò per il ruolo della Gioconda di Ponchielli all’Arena di Verona. Non fu un grande successo, ma rappresentò un momento di svolta nella sua vita. In quell’occasione, conobbe Giovanni Battista Meneghini, un industriale italiano che si innamorò perdutamente di lei. Meneghini non solo le offrì il suo amore, ma anche il sostegno professionale, diventando il suo manager. Questo rapporto segnò l’inizio dell’ascesa vertiginosa di Maria nel mondo dell’opera. Nel 1949, i due si sposarono. Maria Callas conquistò rapidamente i palcoscenici più importanti d’Europa, tra cui il tempio della lirica, la Scala di Milano.
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