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New York Times, Joe Biden valuta se lasciare la corsa alla Casa Bianca: chi potrebbe prendere il suo posto?

«Ero stanco per i miei viaggi in Europa, mi sono quasi addormentato sul palco». L’ultima giustificazione di Joe Biden è suonata ancora peggiore del disastro del dibattito di una settimana fa. Sleepy Joe, Joe l’addormentato, il soprannome che gli è stato dato da Trump nel 2019, si sarebbe mostrato veramente in uno dei momenti più importanti del suo percorso politico. Un percorso destinato a fermarsi? I sondaggi lo dicono a gran voce, molti democratici non lo nascondono e ora arriva anche una voce da dentro la Casa Bianca che però, ufficialmente, smentisce.

New York Times

Secondo il New York Times, Joe Biden, poco prima di incontrare i governatori degli Stati democratici e i leader del suo partito alla Camera e al Senato, avrebbe detto a una persona a lui vicina che starebbe riflettendo sulla possibilità di lasciare la corsa alla nuova presidenza. Avrebbe detto di considerare la sua candidatura compromessa se non riuscirà a convincere l’opinione pubblica di avere le condizioni fisiche e mentali per restare il candidato democratico alla Casa Bianca. La Cnn conferma, attraverso altre fonti presidenziali, che Biden «ha gli occhi ben aperti ed è consapevole dell’estrema delicatezza del momento». Il prossimo fine settimana, con comizi in Pennsylvania e Wisconsin, due Stati in bilico. Dovrebbe poi esserci l’intervista, registrata, a George Stephanopoulos che verrà trasmessa dalla ABC tra domenica e lunedì.

Si può cambiare?

Manca poco più di un mese dalla convention democratica e c’è il problema dell’Ohio dove i democratici devono indicare il loro candidato entro il 7 agosto, 90 giorni prima delle elezioni. Il partito democratico teme che Biden perda la Casa Bianca, ma anche il controllo di Camera e Senato e parte dei governatori degli Stati democratici. Non è mai successo però che un candidato abbia rinunciato a questo punto della campagna elettorale. E potrebbe essere solo Biden a ritirarsi. Se lo facesse dopo la Convention sarebbe il partito a scegliere. Se lo facesse prima si deciderebbe con i voti dei delegati come si faceva prima del 1972.

Al posto di Biden

Peggio ancora per Biden: il presidente, fin qui dato magari perdente con Trump ma comunque in vantaggio rispetto agli altri possibili candidati democratici, ora sarebbe stato scavalcato da almeno quattro di loro: la sua vice Kamala Harris, il ministro dei Trasporti Pete Buttigieg, e i governatori di California e Michigan, Gavin Newsom e Gretchen Whitmer. Difficile dire quanto queste previsioni siano attendibili.

La prima candidata al posto del presidente è la sua attuale vice: Kamala Harris, 59 anni, ex senatrice della California. Non gode di grande popolarità ed è stata spesso criticata negli ultimi anni, ma è la più vicina a lui e al ruolo e all’interno del partito. Sarebbe la prima donna di colore ad arrivare alla Casa Bianca. Biden sarebbe stato superato nelle preferenze anche dal ministro dei Trasporti Pete Buttigieg, e i governatori di California e Michigan, Gavin Newsom e Gretchen Whitmer.

Il governatore della California è il più quotato. Gavin Newsom ha 56 anni, quindi molto più giovane degli attuali candidati. Viene da uno Stato democratico per tradizione, ma la California è da anni in crisi e spesso criticata. Gretchen Whitmer, governatrice del Michigan, 52 anni, è nota per essere stata fra le più rigide durante il Covid nelle restrizioni e fiera oppositrice di Trump.

Il nome che piace a tutti è quello di Michelle Obama, ma lei ha sempre smentito la possibilità di candidarsi. La ex first lady avrebbe il carisma il sostegno, difficilmente però lo spenderebbe in una candidatura dell’ultimo minuto e ha più volte detto di non voler tornare alla Ca Bianca.


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