Recensione Seinxon Find Card: l’AirTag fatto a carta di credito
La recensione potrebbe terminare con: questo è un AirTag che sta nel portafoglio. Se in parte questa è una buona definizione, in realtà c’è molto più di questo e lo abbiamo scoperto con piacere testando questo Seinxon Find Card.
La prima bellissima scoperta è che oltre alla tessera che comprerete in confezione è presente anche una versione Mini di questa tessera, in sostanza avendo una sorta di 2-in-1. Questa secondo dispositivo è più pensato per essere agganciato tramite il piccolo foro in stile portachiavi ed è leggermente più spesso.
La tessera principale è spessa appena come due carte di credito impilate, qualcosa di veramente sorprendente se pensiamo a cosa può fare questa Find Card ma soprattutto quale tecnologie integra. Abbiamo infatti all’interno non solo tutto il necessario per funzionare come tracker (quindi il Bluetooth in particolar modo) ma anche un tasto di accensione, un led luminoso (utile per rintracciare la tessera al buio) e soprattutto la ricarica wireless.
Sì, avete capito bene. Ci siamo stupiti anche noi eppure funziona davvero. Questi dispositivi si ricaricano senza problemi poggiandoli su di una base Qi wireless. In questo modo ci si libera dai cavi e dai tracker usa e getta che dopo qualche anno vanno semplicemente buttati e diventano solo dei rifiuti elettronici.
L’autonomia di questo Seinxon Find Card è ovviamente inferiore, arrivando comunque a circa 6 mesi con una singola carica, che è comunque un ottimo risultato. Aggiungere questo tracker al Find My di Apple (ovvero Dov’è in italiano) è semplicissimo ed è questione di premere sul bottone per aggiungere un nuovo oggetto di Dov’è. Una volta fatto il prodotto comparirà nell’app e sarà possibile ovviamente rinominarlo. Il funzionamento è quasi identico a quello di un AirTag ed è possibile ritrovare l’oggetto sulla mappa, farlo suonare oppure segnarlo come smarrito in modo che chi lo dovesse ritrovare potrà scansionarlo e leggere i vostri dettagli di contatto.
La differenza rispetto all’AirTag è l’assenza della tecnologia ultrawideband e pertanto l’impossibilità di utilizzare la funzionalità per localizzarlo nello spazio con tanto di direzione e misurazione precisa della distanza. Entrambi i due gadget sono resistenti ad acqua e polvere secondo lo standard IP68.
Abbiamo testato anche l’RGB Tag, che ha le dimensioni di un portachiavi e come tale ha un foro per attaccarlo dove preferirete. Ha dei led RGB da entrambi i lati, da qui il nome, per essere ancora più visibile al buio. Lui è più spesso e si ricarica tramite cavo USB-C, fornito in confezione. Anche lui si può aggiungere all’ecosistema Dov’è di Apple, mentre i due modelli in formato tessera possono funzionare anche su Android con l’app apposita, perdendo però la comodità della rete Apple per il rintracciamento a distanza.
I prezzi di questi dispositivi sono contenuti: 35€ per la Find Card e 30€ per l’RGB Tag.
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