RISERVA BORSACCHIO: TAGLIO TORNA IN CONSIGLIO, SIT-IN AMBIENTALISTI, “ILLEGITTIMO, SI PERDE TEMPO” | Notizie di cronaca
L’AQUILA – A due anni dalla decisione della Regione Abruzzo di Marco Marsilio di Fdi di tagliare il 98% della Riserva naturale del Borsacchio dagli originari 1140 ettari a poco più di 24 ettari, il Consiglio regionale tornerà martedì ad occuparsi dell’area protetta per approvare una modifica normativa dell’originaria legge del 2005 che istituì la riserva.
Le opposizioni del campo largo in aula e fuori il palazzo le Guide del Borsacchio e il Wwf sono pronte a dare battaglia, con un sit-in dalle ore 10.30.
Su proposta della Commissione consiliare “Territorio, Ambiente e Infrastrutture”, presieduta dal consigliere Emiliano Di Matteo, di Forza Italia, il Consiglio regionale è chiamato ad approvare un perimetro provvisorio della riserva, ma sempre di circa 24 ettari e una specie di tutela paesaggistica per la restante area, in attesa che successive commissioni consiliari saranno chiamate a stabilire il perimetro definitivo della riserva.
A complicare la riperimetrazione l’intervento del Ministero della Cultura, del Ministero dell’Ambiente e persino della Presidenza del Consiglio dei ministri che avevano minacciato di impugnare la legge davanti alla Corte costituzionale, per vizi nella proceduta e l’impugnativa è stata evitata solo grazie al “patto di leale collaborazione” che il Presidente Marco Marsilio ha dovuto chiedere al Governo, assumendo l’impegno di rivedere la norma secondo le procedure previste dalla legge.
Aveva sostenuto in ministero: “per effetto della revisione in senso riduttivo dei confini dell’area, parte dei territori prima ricompresi nel Parco vengono sottratti sia alla tutela naturalistica che alla correlata tutela paesaggistica”, e “già in precedenza, con la legge regionale 14 del 2021, la Regione Abruzzo aveva operato una riduzione del perimetro del Parco regionale del Sirente-Velino. Legge regionale che fu impugnata dal Consiglio dei ministri con delibera del 22 luglio 2021 e le disposizioni che riguardavano la riperimetrazione dell’area sono state dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale con sentenza 235 del 2022”.
La parola chiave del pdl è ora “perimetro provvisorio”: significa che i 25 ettari residui non sono più un confine definitivo e che tornano automaticamente in vigore i vincoli ambientali della legge quadro 394 del 1991 sugli 1.100 ettari storici della Riserva, esattamente come negli ultimi vent’anni. Poi si vedrà.
“Ormai si sfiora il ridicolo -, dichiara Filomena Ricci, delegata regionale del WWF in Abruzzo -. Questa sarà la quinta volta che il Consiglio regionale abruzzese metterà mano a questa martoriata riserva! A nostro parere la Regione si è incartata da sola: dopo aver tagliato la riserva con un atto palesemente incostituzionale, si è trovata a dover fare marcia indietro per la pressione di migliaia e migliaia di abruzzesi e per l’intervento del Ministero. La Regione ha davanti una strada semplicissima da percorre: riportare la riserva al perimetro originario, approvare il Piano di Assetto Naturalistico (Pan) che la Regione stessa, insieme al Comune di Roseto degli Abruzzi, ha definito, e dare il via alla gestione della riserva attesa da 20 anni! E invece continua a produrre carte, incurante anche di tutti i soldi fin qui spesi per predisporre un Pan che, se la riserva sarà modificata, dovrà essere rifatto”.
La Riserva Naturale Regionale del Borsacchio, priva di gestione da vent’anni, è stata fino ad ora protetta e valorizzata solo grazie al lavoro dei volontari, riuniti nell’associazione delle Guide del Borsacchio.
“Non capiamo per quale motivo la Regione si ostini a tenere ferma questa riserva – evidenzia Marco Borgatti, presidente delle Guide del Borsacchio -. Sono anni che, mentre le altre riserve regionali possono ricevere fondi, accedere a bandi e valorizzare attraverso la tutela i propri territori, a Roseto degli Abruzzi la riserva è ostaggio di continue modifiche e di blocchi ingiustificati. Non comprendiamo perché la Regione voglia tornare ancora una volta a discutere di perimetrazione quando ha nei suoi cassetti un PAN che essa stessa ha concordato con il Comune e che, se approvato, potrebbe dare delle risposte concrete a tutti coloro che vogliono far sviluppare questo territorio e bloccare chi è solo interessato a speculazioni e lottizzazioni. Il blitz notturno durante l’approvazione della legge di bilancio regionale 2024 ha impedito l’approvazione del PAN ormai concluso, aggravando la situazione gestionale della Riserva e creando confusione anche in quegli imprenditori che vorrebbero fare investimenti, ma che, senza lo strumento di pianificazione, si trovano in condizioni di incertezza. Martedì saremo ancora una volta davanti al Consiglio regionale per far sentire la nostra voce e invitiamo veramente tutti coloro che hanno a cuore la Riserva e la natura abruzzese ad essere con noi”.
Foto di Marcello Perpetuini
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