Istanbul, cinque novità che la rendono ancora più affascinante
Di Istanbul non se ne ha mai abbastanza. Per il profilo di Hagya Sofya, che disegna cupole e minareti nell’azzurro del cielo, o per il luccichio dei riflessi dell’acqua al tramonto sul Bosforo potresti tornare anche mille volte.
Eppure, c’è una Istanbul sempre nuova pronta ad accoglierti in ogni occasione, fatta di quartieri emergenti, di arte contemporanea che trova spazio negli edifici dalla storia millenaria, di ristoranti stellati che innovano nella tradizione, di avanguardia che avanza tra restauri e rinascite. E, ovunque, una bellezza che fa fatica a trattenersi dal penetrare tra le pieghe di questa città, insinuandosi ovunque. Per sfuggire al richiamo irresistibile del cuore antico di Istanbul e addentrarci anche fra le novità di questa città-megalopoli (17 milioni di abitanti nel 2025) abbiamo chiesto di accompagnarci a Ayşem Erginoğlu, guida turistica certificata che in 38 anni di professione ha mostrato Istanbul a più di 30.000 viaggiatori provenienti da tutto il mondo (e fra di loro, quest’estate anche i Guns N’ Roses in un tour sul Bosforo). È lei, affascinante come un’antica odalisca che di sé sintetizza: «sento di essere nata per fare la guida turistica», che ci scorterà fra i vicoli di una città millenaria ma stranamente aperta ai venti del contemporaneo ed è sempre lei ad aiutarci a scegliere le cinque novità assolutamente imperdibili di Istanbul 2025.
Galataport e l’Istanbul Modern di Renzo Piano
«Non si può non cominciare dal Galaport» spiega Ayşem, riferendosi al nuovo quartiere sulle rive del Bosforo frutto di un intervento urbanistico appena completato che ha definitivamente trasformato la vecchia area portuale «restituendo ai cittadini una zona precedentemente malfamata». La sua rinascita, celebrata con un’inaugurazione del 2022, non è ancora esaurita ma è ancora in corso con continue aperture di nuovi tratti panoramici e nuovi edifici. L’elemento di attrazione maggiore è sicuramente l’enorme terminal per le navi da crociera con strutture sotterranee che permettono l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri. La vocazione croceristica di Istanbul così è enormemente aumentata, anche se non senza critiche da parte di chi è contrario alla presenza delle gigantesche navi così ingombranti.
Punta di diamante del Galataport, oltre alla passerella sull’acqua con splendida vista sul Bosforo e l’enorme scultura-installazione City of Names di Ahmet Güneştekin, è l’Istanbul Modern, capolavoro di Renzo Piano che occupa un ex magazzino doganale di 10.000 metri quadrati. «L’opera si ispira alle acque del Bosforo e ai suoi riflessi di luce e la sua terrazza, che ospita una gigantesca vasca d’acqua poco profonda ma capace di riflettere il profilo della collina di Karaköy con le sue cupole e i suoi minareti mescolati agli edifici moderni della città. Un’attrazione davvero imperdibile» racconta Ayşem con orgoglio. Il museo ospita una collezione permanente di arte moderna turca (splendidi i quadri astratti di Fahreinissa Zeid, una delle prime donne a frequentare la scuola d’arte di Istanbul), mostre temporanee, la bellissima scalinata centrale con l’installazione site-specific Your unexpected journey, di Ólafur Elíasson, una galleria fotografica e la mostra Renzo Piano: Genius Loci che racconta, con foto e modellini, il processo di progettazione dell’edificio ormai diventato un appuntamento imperdibile nella nuova Istanbul che non si esaurisce nella sua anima ottomana.
L’anima futurista di Hagya Sofya e della Basilica Cisterna
L’incanto di quel quadrato delle meraviglie costituito da Hagya Sofya, Moschea Blu, Ippodromo e Cisterna Romana, rimane inalterato nei secoli e non può essere dimenticato ad ogni passaggio per Istanbul. Ma oggi non si possono perdere due novità che permettono di vedere questi classici della storia più amata e conosciuta della città con occhi nuovi. Hagia Sofia history & Experience Museum è un’incredibile ricostruzione di 17 secoli dell’edificio religioso più iconico di Istanbul che utilizza tecnologie digitali di ultimissima generazione e realtà aumentata per catapultarvi tra incendi, ricostruzioni, terremoti, lotte di potere, massacri e rinascite dell’imponente edificio che nacque come basilica ai tempi di Giustiniano e divenne poi moschea con la conquista di Costantinopoli da parte del sultano Mehmet II. Poco distante anche la Basilica Cisterna, conosciuta come Cisterna Romana, con le sue 336 colonne provenienti da templi in rovina che sorreggono questo vero e proprio palazzo sommerso costruito al tempo di Giustiniano per rifornire di acqua i circostanti palazzi imperiali. L’ultimo restauro, terminato nel 2022, ne ha riprogettato completamente la fruizione e l’illuminazione con il contributo dello studio turco Atelye 70, e di due studi romani, Insula architettura e ingegneria e Studioillumina. La nuova illuminazione moltiplica le colonne in giochi di luci e colori e evidenzia le installazioni contemporanee che vi hanno trovato posto.
Un menù ittita a istanbul: la novità del ristorante stellato Deraliye
Anche la cucina offre novità imperdibili, secondo la nostra guida. Tra queste sicuramente il Deraliye e il suo originalissimo menu ittita. «Lo chef stellato Necati Yilmaz ha riportato in vita antiche ricette ittite e le propone in un menu speciale una volta alla settimana» ci introduce Ayşem mentre ci addentriamo nel cuore di Sultanamet. «Gli Ittiti furono gli antichi abitanti dell’Anatolia, il cuore dell’odierna Turchia – ci spiega accogliendoci Yilmaz mentre illustra il menu inciso in caratteri cuneiformi su tavolette di argilla rossa. – Gran parte di ciò che sappiamo sulla cucina ittita proviene dalle tavolette cuneiformi che rivelano che la cucina ittita comprendeva piatti a base di carne, zuppe e un’ampia varietà di pane a base di cereali. Queste fonti descrivono anche la preparazione della carne attraverso la cottura arrosto o alla griglia». Questo viaggio gastronomico nel mondo di 3000 anni fa è disponibile solo il giovedì e il venerdì dalle 19:30 alle 21:45 con prenotazioni limitate. Al prezzo di 4.200 lire turche (circa 85 euro) a persona viene servito in stoviglie di argilla appositamente progettate, che ricordano i reperti dei musei di Çorum, Boğazköy e Alacahöyük. Dal melone ripieno di manzo e mandorle alla zuppa di ciliegie e delicati spiedini d’oca, il menu è delizioso e particolarissimo. E la sua baclava, morbida e dolcissima, è indimenticabile. «Da gustare lentamente – ci spiega Yilmaz – per rispetto allo chef che ha dedicato tanto tempo alla sua preparazione». Gli ospiti possono anche partecipare a corsi di cucina tenuti da Necati in persona, dove imparano a ricreare i piatti regali della tradizione ottomana.
L’hammam dell’ammiraglio ottomano, oggi bagno turco e centro cultural a Zeyrek
Ha più di 500 anni e fu voluto da Barbaros Hayreddin Pascià, il Grand’Ammiraglio della Marina Ottomana, che per realizzarlo chiamò il più famoso tra gli architetti turchi, Sinan. Eppure lo storico hammam Zeyrek Çinili Hamam ha un passato di abbandono e decadenza durato decenni fino a quando la società alberghiera Marmara lo ha comprato e, con un restauro durato 13 anni, lo ha riportato all’antico splendore: stanza del vapore con apertura a stella sul soffitto a cupola, decorazioni tridimensionali ovunque, soffitti dipinti e fontane di marmo. Riaperto lo scorso anno, oggi non è più soltanto uno storico bagno turco, ma anche un centro culturale che ospita un museo con reperti archeologici, tra cui le famose maioliche di Iznik di cui era rivestito in origine ma che vennero razziate durante l’abbandono. Organizza anche mostre d’arte contemporanea nella cisterna sottostante ed è sicuramente una delle novità da non perdere.
La rinascita di Casa Botter, ora casa del design
Il restauro di Casa Botter ( Şahkulu, İstiklal Cd. No:235, 34421 Beyoğlu/İstanbul) praticamente l’unico esempio di Art Nouveau di Istanbul realizzato dall’architetto italiano Raimondo D’Aronco come casa del sarto del Sultano Jean Botter, è stato portato a termine nella primavera del 2023 quando ha riaperto al pubblico ospitando un centro pubblico di arte e design. Così come aveva annunciato in occasione dell’inizio dei restauri il sindaco İmamoğlu, sottolineando l’idea di allestire all’interno dell’edificio un Design Center della città, per onorare il titolo “UNESCO City of Design” vinto da Istanbul nel 2017. Per scoprirlo vale la pena quindi dirigersi verso il cuore del quartiere di Beyoğlu, nel punto in cui Istiklal caddesi, l’arteria cittadina che attraversa Istanbul, volge verso il Tünel, la funicolare sotterranea che collega la parte alta del quartiere alla zona di Karakoy, del porto e del mare. Già soltanto la facciata racconta il progetto dell’architetto italiano, famoso e ambito a Istanbul e molto apprezzato dai funzionari delle alte sfere dello stato ottomano che volevano trasformare Istanbul in una città cosmopolita e attraente per l’alta borghesia. Ne nacque una perla che venne completata nel 1902 in cui l’art nouveau si mescola con lo stile ottomano. Simbolo dell’eterno mix che Istanbul continua a rappresentare.
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