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Kristian Ghedina: “Che amarezza, quelli di Milano-Cortina si sono dimenticati di me”

“Si sono dimenticati di me”. Nel giorno dell’annuncio dei quattro portabandiera arriva anche la polemica di un’icona dello sci italiano, Kristian Ghedina. Tredici vittorie in Coppa del Mondo, tre medaglie mondiali, l’ex discesista famoso anche per la spaccata sullo schuss di Kitzbühel si è sfogato durante Il Salotto di Zenato, incontro culturale di Nadia Zenato a Peschiera del Garda. “Da cortinese, per le Olimpiadi mi aspettavo di poter essere tra i testimonial, di mettere la mia faccia in un evento così importante” ha spiegato. “Invece si sono dimenticati di me, e questo mi ha sorpreso e amareggiato. Credo che il campione locale debba rappresentare il territorio, e un coinvolgimento me lo sarei aspettato. In compenso, sarò però uno dei tedofori”.

La celebre spaccata di Kristian Ghedina a Kitzbuehel

La celebre spaccata di Kristian Ghedina a Kitzbuehel 

L’eredità di Milano Cortina

“I 5 cerchi devono lasciare un’eredità” ha continuato Ghedina parlando di Milano Cortina. “Un’Olimpiade è un treno ad alta velocità con tanti contributi esterni, quindi se non si è degli sprovveduti bisogna riuscire a cogliere l’occasione. Bisognerà essere bravi a far sì che le strutture e le infrastrutture che vengono fatti servano anche per il dopo. Va bene per le Olimpiadi, ma abbiamo visto in queste ultime edizioni invernali in Russia e Cina, che hanno realizzato delle cattedrali nel deserto: questo non deve succedere nel nostro Paese. Dobbiamo cercare di fare delle strutture, e penso che lo stiamo facendo, che servano per il dopo. Questo è quello che deve lasciare un’Olimpiade”.

Ghedina e Tomba

Su Alberto Tomba Ghedina ha ricordato: “Io e Alberto negli anni 90 abbiamo portato il Rock ‘n’ Roll dove prima si ascoltavano solo i cori alpini. La gente restava a casa per guardare le nostre gare, abbiamo fatto appassionare il grande pubblico allo sci, un po’ quello che sta succedendo oggi nel tennis con Sinner”.


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