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Antisemitismo, il ddl Delrio spacca la sinistra. Bonelli: “Colpisce chi critica le azioni di Israele”. E Boccia: “Proposta a titolo personale”

Un disegno di legge per contrastare l’antisemitismo fa esplodere la polemica all’interno del centrosinistra, col capogruppo del Pd al Senato che deve prendere le distanze dal provvedimento, nonostante le undici firme di parlamentari dem. La norma, composta da sei articoli, è stata annunciata il 20 novembre scorso e la scorsa settimana è stata assegnata alla commissione Affari costituzionali del Senato. Porta le firme di Graziano Delrio, Simona Malpezzi, Antonio Nicita, Alessandro Alfieri, Alfredo Bazoli, Pier Ferdinando Casini, Tatiana Roijc, Filippo Sensi, Valeria Valente, Walter Verini e Sandra Zampa.

Ill testo della legge, però, per Angelo Bonelli èsconcertante“. “Se diventasse legge, chi contesta radicalmente i comportamenti dello Stato di Israele verrebbe definito antisemita e quindi sanzionato. La proposta, come altre già in discussione – della Lega, di Maurizio Gasparri e di Ivan Scalfarotto – adotta la definizione di antisemitismo scritta dall’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), che qualifica come antisemita ogni critica radicale contro Israele”, scrive in una nota uno dei leader di Alleanza verdi sinistra. Secondo Bonelli “l’antisemitismo va certamente perseguito e contrastato, come ogni forma di razzismo ma non si possono colpire e perseguire le opinioni di chi critica Israele, il cui governo ha commesso crimini contro l’umanità e atti di natura genocidaria. Se la proposta dei senatori del Pd diventasse legge, come ha fatto notare l’ex senatore dem Roberto Della Seta in un articolo sul quotidiano Il Manifesto, tanti giornalisti e intellettuali autorevoli – Anna Foa, Gad Lerner, Stefano Levi Della Torre – e anche il sottoscritto verrebbero sanzionati per le opinioni espresse sulla deriva suprematista e criminale dello Stato di Israele, nell’operato del governo attuale guidato da Netanyahu, che ha distrutto Gaza uccidendo oltre 60 mila civili, in maggioranza donne e bambini, e sostenendo le occupazioni violente e criminali dei coloni in Cisgiordania, oltre alle violenze del suo sistema carcerario. Spero che questo disegno di legge venga ritirato”. Una presa di posizione netta, che ha spinto Francesco Boccia a marcare le distanze: “Il gruppo del Pd al Senato non ha presentato alcun disegno di legge in materia di antisemitismo. Il senatore Delrio ha depositato, a titolo personale, il ddl “Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dell’antisemitismo” che non rappresenta la posizione del gruppo né quella del partito”, dice il capogruppo del Pd al Senato. “Consiglierei vivamente di non legiferare su questioni delicatissime”, dichiara pure il deputato Arturo Scotto in un convegno organizzato dai deputati del Pd dove vengono espresse posizioni critiche sul piano Trump. Al suo fianco, il responsabile Esteri Peppe Provenzano parla di “antisemitismo da respingere con forza, ma con un’azione politica coerente”. A margine, preferisce non esplicitare la posizione della segreteria sul ddl. E neppure Elly Schlein entra nel merito.

Quella del Pd è solo una delle sei proposte che, tra Camera e Senato, insistono sulla definizione di antisemitismo e sulle strategie di contrasto al fenomeno. Ma è soprattutto la definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto, che si ritrova in tutte e sei le proposte, a scatenare la polemica. I più critici puntano il dito non tanto sulla definizione in sé, di poche righe, ma su alcuni esempi che vengono forniti dall’Alleanza. Tra questi, “fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti“, “negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una espressione di razzismo“, “applicare due pesi e due misure nei confronti di Israele richiedendo un comportamento non atteso da o non richiesto a nessun altro stato democratico”. Ma la definizione di antisemitismo non è il solo aspetto del ddl Delrio a non convincere la sinistra del partito e della coalizione. Il provvedimento- spiega sempre Bonelli – “delega il governo Meloni a varare uno o più decreti legislativi ‘in materia di prevenzione, segnalazione, rimozione e sanzione dei contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme online di servizi digitali in lingua italianà. Gli articoli 3 e 4 prevedono che ogni università nomini una sorta di controllore che vigili su eventuali attività interne, anche didattiche, considerate illegittime”. “L’antisemitismo esiste ed è un cancro della società italiana, eviterei di equipararlo con la critica legittima alla deriva antidemocratica di uno Stato”, aggiunge Scotto. A difendere la legge è Delrio, primo firmatario del provvedimento: “La definizione di antisemitismo è usata perché assunta dal Parlamento Europeo nel 2017 e dal governo Conte nel 2020, peraltro non le diamo forza di legge, a differenza degli altri progetti, proprio perché molto discussa sia da chi la giudica debole e da chi la giudica eccessiva”, dice. “Rafforziamo gli strumenti esistenti”, aggiunge Malpezzi.


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