Ex Lsu-Lpu calabresi in piazza a Roma: “Subito il riconoscimento dei contributi”
Centinaia di lavoratori ex Lsu-Lpu della Calabria hanno manifestato questa mattina davanti alla sede del Dipartimento della Funzione pubblica in piazza Vidoni, per chiedere l’approvazione del Disegno di legge 539, presentato il 3 febbraio 2023 dal senatore Maurizio Gasparri, che punta al riconoscimento dei contributi previdenziali maturati prima della stabilizzazione. Una delegazione ha raggiunto anche Montecitorio e il Ministero del Lavoro.
La vertenza riguarda circa 4.500 lavoratori, che rappresentano ormai «il 90% della forza lavoro in 360 Comuni calabresi», come riferito da Romolo Cozza, coordinatore degli ex Lsu-Lpu. Molti svolgono funzioni superiori rispetto al proprio inquadramento ma percepiscono stipendi spesso inferiori ai 1.000 euro, in diversi casi sotto i 700 euro al mese a causa del part-time tra 14 e 26 ore. «Se smettessero di lavorare, i Comuni chiuderebbero», ha denunciato Cozza.
Tra gli incontri avuti, anche quello con alcuni parlamentari e con rappresentanti del Governo. «È stata una giornata positiva – ha affermato Cozza – c’è l’impegno a portare avanti il ddl prevedendo la spesa annuale per scaglioni fino al 2036». La richiesta è chiara: una pensione dignitosa dopo 30 anni di lavoro, di cui almeno 15 «da lavoratori in nero legalizzato dallo Stato», poiché in quel periodo non sono stati versati contributi. «Ci sono colleghi andati in pensione con 550 euro al mese – ha aggiunto – tanto che l’Inps ha chiesto se preferissero la pensione sociale».
Secondo Cozza, «oggi siamo i dipendenti più poveri della Pubblica amministrazione e saremo i più poveri pensionati, pur avendo garantito servizi essenziali ai cittadini».
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