Economia

Da Genova a Venezia: i terminal PSA Italy guidano il futuro dei container

PSA Italy chiude il 2025 con “un brindisi” e uno sguardo rivolto al futuro dei suoi tre terminal PSA Genova Pra’, primo terminal gateway d’Italia, PSA SECH, nel bacino storico del porto di Genova, e PSA Venice-Vecon a Venezia. Mercoledì 3 dicembre, nello storico Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale a Genova, PSA Italy ha ospitato il suo tradizionale “Christmas Cocktail”: un evento che non è solo festa, ma anche momento di bilanci, relazioni e sguardi verso il domani.

Bilancio di fine anno: i tre terminal portuali PSA Italy pesano il 25% del traffico container italiano

La celebrazione — elegante ma informale — ha offerto lo spunto per raccontare un anno “di crescita e trasformazione”, come sottolineato dal CEO di PSA Italy, Roberto Ferrari. Dal canto suo, la cerimonia natalizia si è fatta simbolo di una visione strategica che punta su investimenti, digitalizzazione e innovazione nei tre terminal portuali di PSA Italy, attraverso cui passa il 25% di tutta la merce containerizzata d’Italia, in import – destinata al mercato interno o al Sud Europa, e in export, prodotta prevalentemente in Italia e diretta verso altri mercati.

È qui che emerge con forza la doppia anima di PSA: quella festiva e quella industriale-imprenditoriale. Perché mentre i manager alzano i calici e stringono relazioni in un clima di convivialità, altrove si pianifica il futuro guardando agli esempi degli scali del Nord Europa, un po’ lega anseatica, un po’ modello di riferimento per la portualità occidentale.

Il progetto di sviluppo di PSA Genova Pra’ guarda a una trasformazione che, se compiuta, segnerà una tappa storica per la portualità italiana. Alla fine del 2024 il più grande e prolifico dei tre terminal di PSA Italy ha annunciato un piano di sviluppo da un miliardo di euro volto a cambiare radicalmente il modello operativo del terminal: non un’espansione spaziale, ma un salto di efficienza e remotizzazione, installando tecnologie già in uso nei grandi scali del Nord Europa.

Investimenti e tecnologie: il piano del terminal PSA Genova Pra’ di PSA Italy per un futuro competitivo

L’obiettivo dichiarato è ambizioso: portare la capacità del terminal da circa 2 milioni di TEUs a 3,2 milioni di TEUs l’anno, incrementando del 60% l’efficienza del terminal di Pra’ di PSA Italy. Il salto non si misura solo in volumi, ma anche in produttività, sostenibilità ambientale e modernizzazione: processi remotizzati, piazzali rivisti, flussi ottimizzati, riduzione di emissioni e rumori, maggiore affidabilità operativa e un importante campagna occupazionale.

I terminal genovesi di PSA Italy – PSA Genova Pra’ e PSA SECH – sono infatti partner di Fondazione dell’Accademia della Marina Mercantile di Genova per il corso biennale Business Process Officer, ovvero Tecnico Superiore per la Gestione dei Processi di Automazione in ambito Portuale, una nuova figura professionale capace di operare nei terminal moderni, dove efficienza, software gestionali e sensoristica avanzata contano quanto la capacità fisica di movimentare container. I tecnici formati dall’Accademia saranno infatti chiamati a monitorare processi, ottimizzare flussi, interfacciarsi con sistemi automatizzati e gestire operazioni sempre più digitalizzate.

Proprio a settembre di quest’anno il terminal di Pra’ di PSA Italy ha annunciato l’assunzione di 25 nuove persone dedicate alla movimentazione container, segno che l’evoluzione tecnologica non dovrà necessariamente tradursi in riduzione del lavoro, ma in cambiamenti nella tipologia di competenze richieste.

Intermodalità e nuove infrastrutture: i terminal di PSA Italy guardano al Sud Europa

Il commercio marittimo globale sta cambiando, le catene logistiche sono sotto pressione per crisi geopolitiche ed energetiche, e i grandi porti del Nord Europa continuano a rappresentare lo standard di efficienza e competitività con cui confrontarsi. Per PSA, investire a Genova Pra’ significa anche rendere il terminal più adatto a servire nuovi mercati nel Sud Europa, competere con gli scali internazionali e rafforzare la posizione strategica dell’Italia come gateway mediterraneo, in un contesto dove “l’economia si muove più veloce della politica”.

Il brindisi di fine anno non è solo un rito: è anche segnale di un impegno concreto. Sul tavolo ci sono scelte importanti come l’efficientamento energetico, la digitalizzazione, la sostenibilità. Parole che si traducono in numeri e risultati: già a dicembre sono attese 6 nuove nuove gru E-RTG (Electric Rubber Tyred Gantry cranes) costruite da ZPMC a PSA Genova Pra’e 3 a PSA Venice-Vecon, parte di un piano di rinnovo dell’equipment di terra ancora più ampio.

Investimenti sulle banchine: in arrivo le nuove gru elettriche a Genova e Venezia

Le nuove gru totalmente elettriche e a zero emissioni, sono progettate per migliorare l’efficienza operativa e ridurre l’impatto ambientale, e saranno operative nel 2026, per un investimento totale di oltre 25 milioni. E a febbraio 2026 il terminal PSA SECH di Genova saluterà l’arrivo delle nuove gru di banchina, le cosiddette ship-to-shore, mentre a marzo altre 6 E-RTG sono attese a Pra’.

Ma non basta, perché la vera partita della competitività portuale in Italia “si gioca sui collegamenti terrestri via treno, non su gomma”. Con queste parole, Ferrari ha delineato la roadmap su cui poggia il futuro dei traffici marittimi nazionali: infrastrutture ferroviarie, intermodalità, efficienza logistica.

Secondo l’amministratore delegato dei tre terminal container di PSA Italy, il successo dei porti non può più essere misurato solo sulle banchine ma sulla capacità del sistema paese di far correre le merci lungo ferrovia, senza intoppi. In un contesto internazionale segnato da crisi, aumenti dei costi energetici e turbolenze geopolitiche, questa visione assume un peso strategico: è la leva che può garantire competitività a lungo termine.

Per PSA Italy, dunque, il 2025 si chiude con numeri confortanti e un record: quello del terminal PSA Venice-Vecon, che segna 340mila TEUs movimentati.

Dopo il brindisi, un messaggio: trasparenza, automazione, infrastrutture, sostenibilità e intermodalità sono il cuore del rilancio portuale italiano. Il sipario del Christmas Cocktail cala, ma la partita dei terminal container del futuro è appena cominciata.


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