Parla il padre di Claudio Mandia, studente suicida dopo la punizione della scuola americana: «L’hanno messo in isolamento e trattato come un animale. Veniva deriso»
«Veniva deriso», dice oggi il padre. «Eppure, i segnali erano chiari».
Il padre racconta anche il momento in cui lui e la moglie, arrivati negli Stati Uniti per festeggiare i 18 anni del figlio, hanno saputo della tragedia. «Abbiamo incrociato il professore di italiano. Da lontano gli ho urlato: “Claudio come sta?”. E lui, piangendo: “Claudio è morto”. Sono caduto a terra. Mia moglie è rimasta in piedi. Poi ci siamo guardati e abbiamo detto: “Come avete potuto farlo?”». Quel docente è lo stesso che per primo aveva segnalato i pensieri suicidari dello studente.
Il padre sottolinea come, a fronte di una retta annuale di 63 mila dollari, si sarebbe aspettato un comportamento radicalmente diverso: «Non vuoi trattare mio figlio come uno studente? Trattalo almeno come cliente, visto che negli Usa vige la logica economica».
La vicenda penale si è già conclusa, ma ora l’attesa è per l’esito del procedimento civile. «Il procuratore generale ci disse che avremmo trovato “soddisfazione” in sede civile», riferisce Mandia, spiegando che negli Stati Uniti «è la pena pecuniaria che si sostituisce a quella detentiva». La sua battaglia, insiste, è prima di tutto un principio: «In qualunque modo, sia fatta giustizia». E dice: «Sì, stiamo andando contro un mostro. Parliamo di una multinazionale da 50 miliardi di fatturato e 65.000 dipendenti. Quando combatti una causa in un paese che non è il tuo, sei straniero sempre. Ma andiamo avanti, perché non accada più».
Cosa è successo nel 2022
La morte di Claudio Mandia avvenne il 17 febbraio 2022 all’interno della EF Academy, la boarding school internazionale che frequentava da due anni. In un primo momento, dalla scuola trapelò l’ipotesi di un «malore improvviso». Poche ore dopo, però, la famiglia diffuse un comunicato in cui dichiarava che il ragazzo si era suicidato dopo essere stato tenuto «per oltre tre giorni, in isolamento incustodito» come «punizione per il lavoro in classe». Una misura definita dalla famiglia una «punizione primitiva» e, a loro giudizio, «la causa diretta del suicidio di Claudio mentre era rinchiuso in isolamento».
Secondo i genitori, l’isolamento sarebbe scattato dopo che il ragazzo era stato accusato di aver copiato un compito fondamentale per conseguire il diploma IB, requisito necessario per accedere alle migliori università internazionali. La scuola, invece, ha sempre respinto questa ricostruzione.
La versione della scuola
Otto mesi dopo, la boarding school diffuse una nota ufficiale per contestare punto per punto le accuse della famiglia. «Siamo tuttora profondamente addolorati per la tragica scomparsa di Claudio Mandia e i nostri pensieri sono con la sua famiglia, i suoi amici e l’intera comunità scolastica in queste circostanze di inimmaginabile difficoltà», dichiarò l’istituto. Ma subito dopo, l’Academy precisò che «la documentazione legale circolata conteneva numerose inesattezze» e aggiunse: «In particolare lo studente, che era in attesa di lasciare la scuola, soggiornava in una stanza del dormitorio non chiusa a chiave. Lo studente non è mai stato messo in isolamento e poteva avere interazioni sociali e accesso ad altre risorse e strutture della scuola. Pertanto, il racconto che viene fatto nella documentazione legale non è pienamente accurato o basato sui fatti». L’istituto ribadì inoltre che «la sicurezza della nostra comunità scolastica è sempre la nostra massima priorità e prendiamo estremamente sul serio il benessere fisico e mentale dei nostri studenti».
La denuncia civile presentata alla Corte Suprema dello Stato di New York dalla famiglia Mandia contestava all’Academy nove capi d’accusa, tra cui wrongful death, abuso, negligenza, detenzione impropria e sofferenze psicologiche inflitte intenzionalmente.
Il legale della famiglia, l’avvocato George Bochetto, aveva spiegato che Claudio era rientrato in ritardo a scuola a causa del Covid che aveva colpito la famiglia e di un lutto. Per recuperare il programma, si sarebbe fatto aiutare da un compagno di classe in un compito di matematica. Secondo Mandia e i suoi legali, proprio quell’episodio aveva portato all’isolamento.
Source link




