Puglia

Porto di Bari, sequestrati 3.600 litri di extravergine d’oliva

Oltre 3 tonnellate di olio extravergine d’oliva, presumibilmente di origine greca, ma privo di indicazione obbligatoria di origine del prodotto. Questo hanno scoperto i finanzieri di Bari all’interno di un autoarticolato proveniente dalla Grecia fermato per tutti i controlli del caso negli spazi del porto nell’ambito delle operazioni pensate a tutela del ‘Made in Italy’ e della sicurezza dei prodotti agroalimentari.

Nello specifico, quindi, l’operazione di servizio ha permesso l’individuazione, all’interno del tir, di tre tank contenenti 3.600 litri di olio extravergine d’oliva privo dei requisiti per l’immissione in consumo nel territorio nazionale. “In particolare – spiegano i finanzieri – all’atto del controllo, la documentazione a corredo del trasporto si presentava priva di indicazioni concernenti l’origine del prodotto che, solo in seguito di ispezione fisica del carico, veniva identificato come ‘extravergine’. In considerazione dell’irregolarità riscontrata l’intero quantitativo di merce rinvenuta è stato sottoposto a sequestro, con la contestazione dell’illecita introduzione nello Stato di prodotti privi della necessaria indicazione del luogo d’origine”.

“L’attività illecita scoperta, oltre che costituire potenziale fattore di inganno e, in tal modo, carpire la fiducia dei consumatori, avrebbe potuto fruttare, all’atto d’immissione in commercio, un illecito profitto per svariate decine di migliaia di euro – proseguono dalle Fiamme Gialle -. Tali illecite condotte rappresentano, altresì, una potenziale lesione per le produzioni di olii extravergine tutelate dal marchio ‘Made in Italy’, dovuta alla possibile nazionalizzazione del prodotto di provenienza estera sottoposto a sequestro, meccanismo, questo, che instaura, a tutti gli effetti, una forma di concorrenza sleale nell’economia reale, a danno di tutte le aziende del settore che operano nella legalità”.




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