Lazio

Inaugurati a Tiburtino III la Casa della Comunità e l’Ospedale di Comunità

Inaugurate nella mattina di mercoledì 3 dicembre le due strutture sanitarie di via del Frantoio 44 alla presenza dei vertici politici della Regione Lazio: il Presidente Rocca, la Vicepresidente Angelilli e l’Assessore Ghera, accompagnati dal Presidente del Municipio Umberti.

I due edifici realizzati sono il frutto di una riqualificazione di immobili di proprietà del Comune di Roma e ceduti ad inizio 2024 in comodato alla Regione Lazio, che ha così potuto effettuare la ristrutturazione degli edifici per la realizzazione dei servizi sanitari.

Le due strutture sanitarie saranno un presidio fondamentale per questo quadrante del territorio” ha detto Rocca durante l’inaugurazione “sono molto orgoglioso per il numero di servizi e per la tempistica e la qualità dei lavori che rendono questo centro davvero accogliente e dove sarà presente una struttura a guida infermieristica, e questo ci tengo a sottolinearlo perché è un bel cambio di paradigma.

Quali sono i servizi previsti nelle due strutture sanitarie?

Ospedale di Comunità

Un ospedale di comunità è una struttura sanitaria per ricoveri brevi (massimo 30 giorni), gestiti prevalentemente da personale infermieristico con il supporto di medici e personale riabilitativo e socio-sanitario. Scopo della struttura è fornire cure a bassa e media intensità (ossia cure che si riferiscono a livelli di assistenza sanitaria che vanno dal monitoraggio periodico per patologie croniche alla gestione di riacutizzazioni o recupero post-operatorio) prevedendo assistenza infermieristica continua e visite mediche programmate. Obiettivo di questo tipo di struttura, quindi, è quello di stabilizzare le condizioni di salute del paziente favorendone il recupero dell’autonomia e preparandone il ritorno a casa.

Una struttura di questa natura, tra le altre cose, aiuta nella gestione delle malattie croniche prevedendo accessi programmati, evita ricoveri prolungati quando non necessario e migliora l’allocazione generale delle risorse ospedaliere.

Negli ospedali di comunità l’accesso non è diretto da parte del paziente, ma avviene esclusivamente tramite segnalazione di un professionista sanitario, e tale segnalazione può arrivare sia dall’ospedale – al momento della dimissione se il rientro a casa non è considerato sicuro – sia dal medico di famiglia (o dai servizi di assistenza domiciliare) qualora tale soluzione sia considerata la migliore per il paziente.

Nello specifico, le funzioni presenti nella struttura di via del Frantoio prevedono diversi livelli di assistenza (infermieristica, medica, riabilitativa e funzionale), nonché la previsione di prestazioni diagnostiche e terapeutiche di base. La struttura, non appena pienamente funzionante, sarà sempre aperta ed operativa 24 ore su 24, e prevederà un ingresso per i visitatori tutti i giorni dalle 10 alle 19.

Casa della Comunità

Lo scopo delle Case di Comunità è quello di potenziare la sanità territoriale, riducendo gli accessi impropri ai Pronto Soccorso, i cosiddetti “codici bianchi” (situazioni non urgenti e di minima rilevanza clinica al pronto soccorso, come un lieve trauma o il bisogno di una misurazione della pressione).  La struttura di via del Frantoio prevede la presenza dei servizi poliambulatoriali gestiti tramite un Punto Unico di Accesso (PUA) dove operatori sanitari ed assistenti sociali potranno orientare i pazienti tra i servizi disponibili, offrendo anche supporto per esigenze più complesse, quali ad esempio l’orientamento della rete dei servizi o l’accesso a contributi regionali).

Tra le funzioni presenti nella Casa troviamo un CUP, ambulatori specialistici, ambulatori di cure primarie, un servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), un centro prelievi ed un ambulatorio infermieristico.

A differenza dell’ospedale di comunità, tutti i cittadini possono rivolgersi direttamente alla Casa, anche solo per informazioni ed orientamento.

La Casa di via del Frantoio, una volta pienamente operativa, sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 7:45 alle 19, ed il sabato dalle 8 alle 14.

L’immobile prima dell’intervento di riqualificazione

Gli immobili inaugurati sorgono in luoghi che sono stati segnati per anni da abbandono, rifiuti e degrado, e che oggi diventano servizi, cura, sanità di prossimità. Lo stabile, fino a solamente 4 anni fa era occupato, poi ha subito un incendio ed infine è divenuto una piazza di spaccio.

Il Presidente Umberti, in un video pubblicato sul suo profilo FB ha parlato del percorso che ha portato alla riqualificazione: “Tre anni e mezzo fa, con il Sindaco Roberto Gualtieri, avevamo immaginato un futuro completamente diverso per Tiburtino III: partire proprio dagli stabili comunali di Via del Frantoio, per anni occupati, trasformati in una piazza di spaccio e simbolo di degrado.

Oggi quel futuro lo stiamo costruendo davvero, pezzo dopo pezzo. Oggi rimettiamo un altro tassello al posto giusto, restituendo alla comunità servizi essenziali, cura, presidio sociale e dignità. Quando finirà questa consiliatura, Tiburtino III sarà completamente diversa.

Il Presidente Rocca, in chiusura di inaugurazione, nel rispondere su come la politica può tornare ad essere credibile e riportare gli elettori al voto, ha detto che “ci sono due elementi per riportare i cittadini al voto: da un lato la concretezza, ossia far seguire agli impegni dei fatti concreti, che costituisce una dimostrazione di serietà della politica alla quale dobbiamo tendere costantemente; dall’altro, evitare di sperare nel fallimento dell’altro, soprattutto quando si tratta di servizi alle persone più fragili.

L’apertura di questi servizi va in questa direzione, ed è il segno di una proficua collaborazione tra la Regione e il Comune di Roma che nel 2024 ha concesso questo immobile per questa finalità, immobile che in meno di due anni abbiamo completato e reso fruibile per i nostri cittadini.

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