unitre chieti presenta un viaggio avventuroso nella tradizione erboristica abruzzese

L’Unitre Chieti presenta un appuntamento dedicato all’esplorazione delle radici profonde delle tradizioni abruzzesi legate all’uso delle erbe officinali. L’evento si svolgerà giovedì 4 dicembre, dalle ore 17:40 alle 19, nell’aula Manzini del Convitto Nazionale G.B. Vico di Chieti, e sarà l’occasione per presentare il nuovo libro di Giuliano Davide Di Menna, “Cercatori d’erbe aromatari e medici umanisti in Abruzzo ai tempi di Camillo De Lellis (1550 – 1614)”.
L’opera rappresenta il risultato di una ricerca rigorosa, che indaga non solo gli sviluppi storici della fitoterapia in Abruzzo, ma anche il contesto sociale, economico e culturale che ha permesso alle conoscenze sulle erbe medicinali di prosperare nei secoli. Il testo accompagna il lettore attraverso un itinerario nel tempo, che si snoda dalla metà del XVI secolo — epoca di Camillo De Lellis, figura emblematica della spiritualità e della medicina umanista — fino agli inizi del XVII secolo, mostrando come il sapere antico sia stato tramandato, arricchito e preservato dalle comunità locali dell’epoca.
Di Menna si addentra nei racconti di “lucus horridus”, i luoghi selvaggi e misteriosi dell’Abruzzo, dove gli aromatari, i cercatori d’erbe e i medici umanisti esercitavano la loro arte, raccogliendo, studiando e utilizzando le piante spontanee per curare il corpo e lo spirito. Particolare attenzione viene riservata ai “semplici”, termine che indica le erbe dotate di proprietà terapeutiche, la cui conoscenza era patrimonio di intere generazioni e spesso tramandata oralmente o custodita nei conventi e negli erbari manoscritti.
La presentazione offrirà non solo la possibilità di conoscere le affascinanti storie di chi ha fatto della natura un’alleata nella cura della salute, ma anche di comprendere il legame profondo che unisce la cultura abruzzese al suo territorio. L’utilizzo delle erbe officinali, infatti, rappresenta un filo conduttore che attraversa secoli di storia, intrecciando conoscenze botaniche, pratiche mediche, spiritualità e vita quotidiana. Il libro si configura quindi come un prezioso contributo alla valorizzazione dell’identità regionale e alla riscoperta di un patrimonio culturale spesso dimenticato.
L’iniziativa si rivolge a tutti: appassionati di storia, studiosi di botanica, praticanti di rimedi naturali, curiosi e cittadini desiderosi di riscoprire la ricchezza del nostro territorio.
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