Caos in consiglio comunale, Bandecchi verso il processo: le reazioni
Minaccia, resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio: questi i reati contestati al sindaco di Terni Stefano Bandecchi per la rissa sfiorata in consiglio comunale l’estate del 2023. A deciderlo la giudice per le indagini preliminari Chiara Mastracchio nel primo pomeriggio di mercoledì.
Le reazioni Sulla decisione non tardano ad arrivare i commenti del mondo della politica. «Il rinvio a giudizio del sindaco di Terni Bandecchi – scrive in una nota il senatore Pd Walter Verini – per gravi reati come minaccia, oltraggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, minaccia a corpo politico è una ulteriore conferma del fatto che questo personaggio ha colpito ripetutamente l’agibilità democratica del consiglio comunale. A questo vanno aggiunti i ripetuti episodi di violenza e intimidazione che lo hanno visto protagonista: contro giornalisti, manifestanti democratici. Al di là del rilievo penale dei fatti, su cui ci saranno giudizi di merito, il rinvio a giudizio è una ulteriore conferma politico-istituzionale: Bandecchi non può rimanere a fare il sindaco. Ha reso impossibile la vita democratica del consiglio, ha inquinato volgarmente e pericolosamente il confronto e il dibattito nella comunità ternana, ha introdotto pesanti conflitti di interesse che danneggiano una città di grandi tradizioni civili e democratici, indebolendola sotto tutti gli aspetti, compreso quello sportivo. Chiediamo nuovamente al Ministro Piantedosi di prendere l’iniziativa». Anche Alleanza Verdi e Sinistra Terni dice la sua: «Terni non può essere rappresentata da chi scambia l’aula consiliare per un ring, minacciando istituzioni e opposizioni. Per rispetto della città e della sua storia democratica, Bandecchi non può rimanere al suo posto. È ormai evidente a tutti che l’amministrazione Bandecchi è stato un esperimento fallito creato per fare più gli interessi del sindaco imprenditore che della città come dimostra il caso stadio-clinica. Stiamo già lavorando per sostituire questa amministrazione. Non possiamo aspettare inerti: invitiamo tutte le forze progressiste, civiche e i cittadini a unirsi per costruire l’alternativa. Dobbiamo farci trovare pronti, il prima possibile, per restituire a Terni una guida seria, inclusiva e rispettosa delle regole. Il tempo degli show è finito».
«La politica torni a dialogare con il rispetto» A questi si aggiunge il commento di Alberto Rini e Maurizio Cecconelli dell coordinamento provinciale e comunale di Fratelli d’Italia: «Al di là della vicenda giudiziaria, l’episodio dell’anno scorso ha rappresentato un’offesa alle istituzioni che non dovrà mai ripetersi Fratelli d’Italia Terni prende atto del rinvio a giudizio del sindaco Bandecchi. La vicenda del 28 agosto 2023 non riguarda solo i singoli consiglieri coinvolti, ma interessa direttamente tutti i nostri rappresentanti, il nostro gruppo politico, il nostro partito e con ripercussioni sulla città, che ha assistito a comportamenti inaccettabili all’interno delle sue istituzioni. Noi non concepiamo la politica come una rissa, ma al tempo stesso rivendichiamo il diritto, e il dovere, di dire con chiarezza che quella pagina superò ogni limite del rispetto istituzionale e del vivere civile. Ora la magistratura seguirà il suo corso – concludono – per parte nostra continuiamo a lavorare per una politica che non abbia bisogno di alzare la voce per farsi rispettare».
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