Da Castiglione fino a lavoratori e supermercati: l’impatto del piano Unicoop per l’Umbria
di Daniele Bovi
Dal futuro di Castiglione del Lago a quello dei lavoratori, dei supermercati in cui lavorano e non solo. Sono tanti i fronti aperti a proposito del piano industriale presentato lunedì ai sindacati da Unicoop Etruria, frutto della fusione per incorporazione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno. Piano sul quale a 48 ore di distanza dall’incontro emergono altri dettagli utili a capire quali sono i piani per l’Umbria del colosso della grande distribuzione.
Il magazzino Uno dei nodi più delicati riguarda Castiglione del Lago, dove fino a poco tempo fa c’era la sede amministrativa di Coop Centro Italia (ora quella di Unicoop Etruria è in Toscana, a Vignale) e uno dei magazzini chiave per la logistica di Coop. Stando al quadro prospettato lunedì, il piano industriale prevede un potenziamento del magazzino, portando e reinternalizzando sulle sponde del lago le attività svolte tramite un appalto esterno dal magazzino Superconti di Terni; il problema, in questo caso, sarà l’impatto di questa mossa sui lavoratori della ditta privata specialmente in un contesto – come quello della città dell’acciaio – non esattamente in salute sotto il punto di vista economico.
La sede Con la sede spostata in Toscana, a pagare il conto dovrebbero essere i 180 impiegati; al tavolo sono emerse ipotesi riguardo a possibili incentivi all’esodo e altre misure simili, che varrebbero però solo per chi è vicino alla pensione: al momento però numeri precisi sulla possibile platea non sono stati forniti. Ad altri invece potrebbe anche essere proposta una ricollocazione in Toscana. Insomma, non mancano i punti interrogativi.
OPPOSIZIONI CHIEDONO CONVOCAZIONE DEI VERTICI UNICOOP
I punti vendita L’altro dossier chiave è quello che riguarda i supermercati. In tutto si parla di tre chiusure di punti vendita Coop là dove ci sono dei doppioni, ovvero a Bastia Umbra e a San Sisto dove c’è la piccola inCoop, ma anche a Tavernelle; in quest’ultimo caso, l’obiettivo sarebbe quello di potenziare i punti vendita di Magione e Passignano sul Trasimeno, comunque molto distanti da Tavernelle. C’è poi il capitolo Superconti, marchio acquisito nel 2015 da Coop Centro Italia: in questo caso è prevista la cessione dei punti vendita di via Settevalli (a Perugia, in una zona delicatissima sul fronte sicurezza come quella del Bellocchio-Fontivegge), Cannara, Amelia, Acquasparta e Todi. Al momento però non è chiaro a chi sarebbero venduti e quanti sono i lavoratori coinvolti. A Terni è prevista la chiusura dei tre Superconti di Corso Tacito, via Turati e Cospea), con l’apertura di un punto vendita unico all’ex mercato.
Riassetto Il tutto si inserisce nel quadro di una grande distribuzione alimentare in trasformazione anche in Umbria, dove in futuro sbarcherà – nel già intasatissimo quadrante perugino di via Settevalli – Esselunga; evento che per il settore segnerà un prima e un dopo. Questo è uno dei tanti fattori che fanno temere alcune sigle sindacali che il riassetto (a Perugia e non solo) non si fermerà qui.
La convocazione Intanto però c’è da affrontare il capitolo Unicoop: l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Francesco De Rebotti, secondo quanto appreso da Umbria24 ha convocato per martedì 9 dicembre i sindacati a Terni. I rappresentanti dei lavoratori intanto dopo la dichiarazione dello stato di agitazione si preparano alle assemblee con i lavoratori e, una volta definite con chiarezza le date, agli scioperi. Tra le sigle poi non manca chi – come la Cisl Fisascat – fa notare che forse le perplessità sollevate nei mesi passati erano fondate e non un esercizio di catastrofismo. Tra metà dicembre e l’inizio di gennaio poi sono previsti altri due incontri con Unicoop.
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