Grok svela indirizzo da foto: l’IA di Elon Musk nella bufera per doxxing | Il Fatto Quotidiano
Oltre al danno, anche la beffa. Come riporta La Repubblica, l’imprenditore Dave Portnoy ha pubblicato su X (Twitter) la foto del giardino di casa sua danneggiato da atti vandalici. Nella fotografia postata sul social si vedono un paio di alberi e una curiosa cassetta delle lettere a forma di tricheco. Pochi e semplici elementi che hanno permesso a tutti di scoprire dove abita Portnoy. A svelare l’indirizzo dell’imprenditore è stato Grok, l’Intelligenza artificiale di Elon Musk, proprietario, tra le tante aziende, anche di X. Un utente ha chiesto al sistema di geolocalizzare la posizione della casa in base alla foto del giardino, ottenendo in pochi istanti una risposta accurata. Su Musk e la sua “creazione” sono piovute critiche, data l’evidente violazione della privacy. Tuttavia, l’IA può avvalersi ancora di una “zona grigia” della protezione dei dati.
Il doxxing
La geolocalizzazione della casa di Dave Portnoy parte dalla fotografia pubblicata dall’imprenditore su X. Questo caso rientra nel cosiddetto “doxxing”, ossia la condivisione di informazioni che dovrebbero essere private (foto, indirizzi di casa, numeri di telefono etc…). In molti paesi la pratica del doxxing è considerata illegale e la violazione della privacy può sfociare in azioni civili e penali. In Italia la regolamentazione della condivisione dei dati è compito del Garante per la privacy, che si spende per informare gli utenti e diminuire i rischi di una fuga di informazioni sensibili.
La zona grigia
Con il passare del tempo e degli aggiornamenti, l’IA sta aggirando le regole dei Garanti agendo nelle zone grigie della regolamentazione della condivisione dei dati privati. L’Intelligenza artificiale collega informazioni provenienti da fonti diverse e apparentemente scollegate come, vedi il caso di Portnoy, una foto di un giardino. Non è la prima volta che Grok viene additata come strumento negativo. In passato l’IA di Musk aveva generato commenti sessisti e razzisti.
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