Oro, innovazione, turismo: Arezzo a un bivio economico. “Serve un patto per il territorio”

“Oro, innovazione e turismo: Arezzo a un bivio economico?”. Di questo tema si è parlato al teatro Petrarca con la presidente di Confindustria Toscana Sud, Giordana Giordini, la segretaria generale di Cisl Toscana, Silvia Russo, e il presidente della Camera di Commercio, Massimo Guasconi.
Il talk faceva parte della scaletta messa a punto per “Arezzo Immagina”, l’evento con cui sono stati celebrati i 25 anni di attività di Arezzo Notizie. Il confronto è servito a delineare le proposte per agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e trattenerli sul territorio dopo la formazione, aiutare le imprese a rinnovarsi e scoprire nuovi mercati, sostenere le aziende nell’export.
“Le aziende orafe stanno vivendo un momento complicato, visto che il prezzo della materia prima è schizzato alle stelle e la situazione geopolitica mondiale è particolarmente complessa – ha spiegato Giordini. Serve resilienza, che si traduce in tre canali: innovazione, semplificazione, continuità negli investimenti. La collaborazione delle istituzioni, sia a livello locale che nazionale e internazionale, diventa ancora più indispensabile”.
“La nostra idea, ribadita più volte, è quella di un patto per il territorio – l’analisi di Russo. In questo periodo, oltre che soluzioni concrete, occorrono una visione generale figlia del senso di responsabilità e una sintesi efficace fra domanda e offerta. Vale per tutte le realtà, anche per Arezzo. Dobbiamo incentivare la Regione a razionalizzare il mercato, in modo da aiutare i giovani ad avere una retribuzione corretta e l’imprenditoria a investire su profili nuovi, anche nel commercio e nel turismo”.
“Riguardo il turismo, i dati aretini sono in crescita e vanno in controtendenza rispetto a quelli toscani – ha chiarito Guasconi – sia per gli arrivi che per i pernottamenti. Questo rappresenta un volano prezioso: la capacità di attrazione di un territorio non dipende solo dalle bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche ma anche dalle attività di promozione. Inoltre il turismo rurale è tipico della Toscana e di Arezzo e rappresenta un motore tra i più potenti della provincia”.
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