Isernia, giornalisti e libertà di stampa: tensioni in Consiglio comunale | isNews
Scontro ieri sera durante la seduta dell’assise di Palazzo San Francesco. L’intervento del presidente dell’Odg Cimino. I chiarimenti di Castrataro e Sardelli
ISERNIA. Momenti di forte tensione quelli che si sono vissuti ieri sera in Consiglio comunale a Isernia, che hanno riacceso il dibattito sul rapporto, sempre più complicato in questo particolare momento storico, tra stampa e politica. Un inziale diverbio che ha visto da una parte la giornalista di Telemolise Valeria Migliore e dall’altra il sindaco Piero Castrataro e il presidente del Consiglio Sergio Sardelli, si è trasformato in uno scontro che ha riportato al centro l’importanza del rispetto della libertà di stampa, ribadito dalle opposizioni e anche da esponenti di maggioranza, che hanno preso le distanze dalle affermazioni del primo cittadino e del presidente dell’assise civica.
Chiamato dai giornalisti presenti a Palazzo San Francesco è arrivato il presidente dell’Odg Molise Vincenzo Cimino. “Ritengo che la stampa di questa regione, in particolar modo di questa città – ha affermato – sia una stampa seria e trasparente per quel che concede il comportamento dei giornalisti. Mi piacerebbe che nel futuro, oltre a ripristinare un ufficio stampa di un comune capoluogo di provincia che non c’è, si dia la possibilità di massima trasparenza, senza offendere nessuno, senza limitare l’accesso della stampa. Perché un conto è seguire i lavori dal vivo, altro è farlo in streaming. Altrimenti chiudiamo tutto e facciamo parlare ai social, così scateniamo l’inferno”.
I chiarimenti da parte del presidente del Consiglio e del primo cittadino sono arrivati questa mattina. “Ritengo doveroso chiarire quanto accaduto nella seduta dell’assise civica di ieri – ha spiegato Sardelli – al fine di evitare fraintendimenti e ricostruzioni non rispondenti alla realtà dei fatti. Le mie parole circa ‘l’accensione delle telecamere’, erano rivolte ad un Consigliere di opposizione particolarmente incline, dal mio punto di vista, ad approfittare della presenza della stampa per attirare l’attenzione. Il compito del presidente risulta talvolta delicato e difficile e garantire il corretto ed ordinato svolgimento del Consiglio non è sempre facile, soprattutto quando qualche consigliere prova a strumentalizzare la presenza della stampa a fini personali. Il riferimento, dunque, non era ai giornalisti e agli operatori dell’ informazione presenti in Aula, che legittimamente e correttamente svolgono il proprio lavoro e verso i quali ribadisco il mio profondo rispetto”.
Anche il sindaco ha ritenuto giusto chiarire “con semplicità e sincerità, ciò che penso su quanto accaduto ieri sera in Consiglio comunale. Prima di tutto non ho mai detto, semplicemente perché non l’ho mai pensato, che le opposizioni non debbano trovare spazio sulla stampa. Sarebbero parole lontane anni luce dal mio modo di intendere il ruolo pubblico. Né ho mai inteso offendere chi, ogni giorno, svolge un ruolo prezioso per il territorio. La libertà di informazione è un pilastro della nostra democrazia e cardine della nostra Costituzione e ieri sera, nel mio intervento, ho solo voluto fare una riflessione sui problemi che questo principio sta vivendo a livello internazionale, nazionale e regionale. Un discorso generale, su cui sono disposto ad intavolare un confronto serio, che non voleva certo essere un attacco alla categoria e ai professionisti che la compongono e che profondamente rispetto. Se qualcuno si è sentito ferito o ha frainteso le mie parole, me ne scuso. Spero vivamente che questo episodio possa trasformarsi in un’occasione per ristabilire fiducia, dialogo e collaborazione tra istituzioni e operatori dell’informazione. Solo così, nel rispetto reciproco dei ruoli, possiamo servire al meglio la nostra comunità”.
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