San Gavino, più rapida e sicura la gestione per i pazienti con pacemaker e defibrillatore – Cagliaripad.it
È stato recentemente pubblicato lo studio denominato CRUSADERS, ideato dal reparto di Cardiologia dell’Ospedale di San Gavino Monreale. La ricerca ha come scopo quello di velocizzare e rendere più sicuro il protocollo di gestione per i pazienti che hanno subito l’impianto di pacemaker o defibrillatori.
Il Dottor Gianfranco Delogu, Direttore dell’Unità operativa di Cardiologia, ha commentato con entusiasmo la pubblicazione, che rappresenta un importante traguardo per il suo reparto: “Oggi pensiamo di aver mosso un piccolo passo verso il futuro della cardiostimolazione”.
Delogu ha poi spiegato l’attuale iter e l’innovazione introdotta: “Ancora oggi i pazienti sottoposti a impianto di pacemakers e defibrillatori transvenosi devono effettuare, secondo le indicazioni delle Linee Guida Internazionali, a radiografia toracica post-procedura, eseguita nella struttura di Radiologia dopo 24-36 ore dall’impianto”. Ha aggiunto che: “il lavoro appena pubblicato, che ci vede Centro promotore e ideatore, ha validato l’uso dell’ecografia toracica al letto del paziente come valida alternativa, sicura e specifica”.
Il lavoro, che ha attestato la validità di questa soluzione diagnostica, è stato pubblicato a inizio dicembre sulla rivista European Journal of Clinical Investigation. Il Dottor Roberto Floris, autore dello studio, ha chiarito la logica dietro l’innovazione: “La nostra idea è stata quella di utilizzare una metodica già ampiamente usata in Medicina d’Urgenza come l’ecografia toracica e applicarla ai pazienti sottoposti a impianto di pacemaker o defibrillatore, al fine di eliminare la radiografia toracica e favorire la diagnosi precoce delle principali complicanze legate alla procedura quale lo pneumotorace”. Questo metodo, ha precisato, offre numerosi vantaggi: “così facendo si elimina il rischio delle radiazioni ionizzanti, potendo effettuare l’esame in qualsiasi momento al letto del paziente, guadagnando non sono in praticità e risparmio di risorse ma anche in specificità diagnostica”.
Lo studio ha coinvolto 397 pazienti ed è stato condotto con la collaborazione di importanti Centri come l’Università delle Marche e quella del Piemonte Orientale. I partecipanti sono stati sottoposti sia a radiografia che a ecografia toracica post-intervento. I risultati hanno dimostrato che l’ecografia non è inferiore alla radiografia nella diagnosi delle principali complicanze non infettive, offrendo al contempo una rapidità e una specificità molto elevate, a condizione che l’esame sia eseguito da personale sanitario specificamente formato.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla Commissaria della ASL del Medio Campidano, la Dottoressa Maria Francesca Ibba: “Questa pubblicazione in una rivista così prestigiosa rende orgogliosa la nostra Azienda e il nostro territorio, riconoscendo un impegno pluriennale finalizzato a offrire ai propri assistiti la migliore gestione possibile, anche con l’attenzione verso la ricerca clinica di alto livello. L’incremento del numero dei pazienti che si rivolgono ogni anno presso la nostra Azienda per essere sottoposti a questo genere di procedure è il segnale che il nostro impegno è riconosciuto anche dai pazienti”.
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