Sogno Spazio Giovani a Arezzo

“Un sogno chiamato spazio giovani”: è quello nascosto nel cassetto di tanti aretini. I più giovani, quelli che coltivano sogni e passioni, per i quali il futuro è una pagina tutta da scrivere. Ma anche quelli che ancora devono trovare la loro strada. Ne abbiamo parlato lo scorso 26 novembre sul palco del Teatro Petrarca durante Arezzo Immagina, l’evento promosso in occasione dei 25 anni di Arezzo Notizie, dalla testata, dal gruppo editoriale di cui fa parte, Citynews, e dall’agenzia From.
Due i temi principali: la dispersione scolastica e le opportunità e i luoghi dedicati ai ragazzi aretini. Ne abbiamo parlato con il ricercatore di Oxfam Lorenzo Luatti e con Paco Mengozzi, patron del Men/Go Festival.
“Le caratteristiche della dispersione scolastica ad Arezzo non sono così dissimili da quelle che noi incontriamo anche in altre realtà toscane. Dopo una forte caduta dei livelli di apprendimento delle competenze di base si è avuta con il Covid parte del learning loss è stata recuperata: ma ad Arezzo da questo punto di vista ancora è in sofferenza. Un 35-37% dei ragazzi – quindi un po’ più di un terzo di coloro che si diplomano – non hanno maturato delle competenze adeguate, soprattutto in italiano e matematica. Questo ovviamente è un problema”.
Ma c’è anche un aspetto positivo: riguarda i dati del ritardo scolastico. Ovvero quando gli studenti perdono anni scolastici in seguito a “bocciature”. “In questo caso, ad Arezzo c’è una situazione positiva: il ritardo scolastico è il più basso di tutta la Toscana. Questo è positivo o negativo? È positivo se, ovviamente, a un’attenzione al ricorso all’istituto della non ammissione alla classe successiva si tengono su alte le competenze”.
Il ritardo scolastico si verifica soprattutto negli anni di passaggio dalle scuole medie alle superiori. “In quella fase del percorso di studi, più del 15% di ragazzi sono in ritardo – ha spiegato Luatti – . Ed è su quello che ci dovremmo concentrare e sul quale sta lavorando il sistema Arezzo”.
Ma ad Arezzo ci sono spazi per crescere e coltivare i propri talenti? Oltre la scuola ci sono luoghi dove i giovanissimi possono ritrovarsi e trovare sé stessi?
“Ci sono tantissimi spazi – dice Paco Mengozzi, patron del Men/Go Festival – penso ai centri giovanili, gli Informa giovani, dove i ragazzi possono già iniziare ad avere dei punti di riferimento. Il problema, secondo me, è che gli spazi ci sono, ma sono privi di contenuti: questi ragazzi magari hanno un punto d’aggregazione ma è il “cosa fare” l’elemento su cui lavorare. Istituzioni e realtà locali devono rendere protagonisti questi giovani aiutandoli a scoprire, passioni che un giorno potrebbero anche diventare un lavoro o un progetto di vita”.
E ancora durante la serata (come è possibile vedere nel video integrale del panel che vi riproponiamo sopra) sono stati toccati i temi di Arezzo come fucina di artisti e figure professionali nel panorama culturale e la necessità di un patto educativo tra i soggetti del territorio aretino “per avere cura – commenta Luatti – il destino, il futuro e il presente dei nostri giovani”.
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