Ucraina, doppia strategia Ue: una prevede l’uso degli asset russi
BRUXELLES – Dopo lunghe attese, la Commissione europea ha presentato oggi, mercoledì 3 dicembre, due proposte per raccogliere denaro e aiutare l’Ucraina, in guerra con la Russia da oltre tre anni. La prima proposta prevede un prestito europeo sui mercati finanziari, mentre la seconda si basa sull’uso degli attivi russi attualmente congelati in alcune istituzioni finanziarie europee. La presenza di due possibilità conferma quanto la scelta rimanga controversa tra i paesi membri.
«Con le proposte odierne garantiremo all’Ucraina i mezzi per difendersi e portare avanti i negoziati di pace da una posizione di forza», ha spiegato in un comunicato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «Stiamo proponendo soluzioni per contribuire al fabbisogno finanziario dell’Ucraina per i prossimi due anni, sostenere il bilancio dello Stato e rafforzare la sua industria della difesa, nonché la sua integrazione nella base industriale di difesa europea».
Il pacchetto presentato oggi è composto da cinque testi: un emendamento al bilancio 2021-2027 in modo da permettere alla Commissione di raccogliere denaro sui mercati finanziari; un regolamento che precisa i contorni di un prestito all’Ucraina utilizzando gli attivi russi; due proposte che introducono specifiche salvaguardie contro eventuali ritorsioni russe; e infine un ultimo testo che introduce il divieto di trasferire alla Russia gli attivi russi congelati.
Entrambe le soluzioni – ossia l’uso degli attivi russi e il prestito sui mercati – erano fra le tre opzioni presentate a suo tempo dalla Commissione europea (la terza si basava su garanzie nazionali). In quella occasione, l’esecutivo comunitario aveva spiegato che le opzioni potevano essere usate indipendentemente l’una dall’altro oppure insieme. Nel presentare oggi proposte formali, Bruxelles lascia aperta questa possibilità. Una decisione finale verrà presa dai paesi membri.
È noto che il Belgio ha finora rumoreggiato contro l’idea di utilizzare gli attivi russi congelati al momento dell’invasione dell’Ucraina. Il governo teme rischi finanziari e ritorsioni politiche. Una fetta importante delle riserve russe è depositata presso Euroclear, una società belga. La proposta della Commissione europea prevede l’uso non del capitale, ma dei profitti generati dal capitale. Nei fatti sarebbe un prestito di Euroclear all’Unione europea.
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