Liguria

Ex Ilva, prosegue il blocco a Cornigliano. Giovedì sciopero generale dei metalmeccanici

Genova. Prosegue la protesta dei lavoratori ex Ilva con il blocco a Cornigliano. Dalle 8:15 Guido Rossa chiusa in direzione Levante da piazza Savio. Per la direzione Ponente della strada Guido Rossa, chiusa l’uscita su piazza Savio, aperta in direzione casello Genova Aeroporto. Alle 8:35 la Guido Rossa è stata chiusa anche in direzione del casello di Genova Aeroporto.

La mobilitazione va avanti e le rsu di Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione straordinaria hanno proclamato lo sciopero generale dei metalmeccanici ‘a difesa dell’industria a Genova’ previsto per domani, giovedì 4 dicembre.

In un volantino si legge ‘Ieri si è conclusa la seconda giornata di lotta, una giornata intensa che difficilmente scorderemo. Abbiamo dimostrato compattezza e determinazione, le nostre armi per non farci derubare il futuro da un governo vile che si nasconde perché incapace a trovare vere soluzioni per scongiurare l’effettiva chiusura dello stabilimento di Cornigliano e della siderurgia in Italia.
A lottare con noi e a scaldare i nostri cuori, i lavoratori dell’Ansaldo, di Fincantieri e di Leonardo.
Su quello che fu il Ponte Morandi, luogo simbolo della putrescenza di questo sistema, abbiamo pronunciato chiare parole: non vi permetteremo di chiudere la nostra fabbrica e non ci fermeremo finché governo e commissari non faranno marcia indietro sul ciclo corto. Dopo Genova, la lotta si sta estendendo agli stabilimenti di Novi Ligure e Taranto e domani si uniranno a noi tutti i lavoratori delle fabbriche genovesi nello sciopero generale dei metalmeccanici della nostra città a difesa dell’industria a Genova’.

chiusura strada guido rossa

La strada Guido Rossa chiusa nell’ultimo tratto verso Ponente

Ieri sera il presidente della Regione Marco Bucci si è recato al blocco per parlare coi lavoratori dopo un pomeriggio trascorso a colloquio con il commissario Quaranta e il capo di gabinetto del ministro Urso.

Non sono previste soluzioni per mantenere la produzione inalterata fino a febbraio.

“Abbiamo fatto il calcolo di quanti soldi servono, c’è una cifra che oscilla intorno ai 15 milioni – ha detto il governatore al presidio – esiste un problema con la legge europea che non consente aiuti di Stato per le aziende commissariate. Bisogna risolvere il problema Noi continueremo a lavorare per risolverlo, ma non sarà una cosa facile come pensavo, perché la cifra è bassa ma sarebbe un’infrazione enorme della legge europea”.

Bucci ha detto che continuerà a lavorare anche oggi, ma anche che la questione è più difficile di quello che pensava. Ha anche confermato che nessuno andrà in cassa integrazione e che sui 70 operai che andranno in formazione si spenderà per fare in modo che facciano manutenzione straordinaria: “Dei 200 milioni di manutenzione chiederò che una parte venga a Genova per fare qualcosa di buono per la fabbrica stessa”.

“Restiamo determinati. Ora o mai più” ha detto Armando Palombo (rsu Fiom), ma tra i lavoratori serpeggia il pessimismo (“ci tengono in fabbrica a far niente” è il sentimento di frustrazione espresso a voce durante l’incontro con Bucci). A livello nazionale la battaglia di Genova compare poco: ha fatto notizia il momento davanti all’aeroporto.

Lo storico sindacalista della Fiom Franco Grondona non ha usato mezzi termini: “Le regole europee sono balle, Meloni fa la grande europeista per pochi milioni, ma chi pensano di prendere in giro? Se necessario ci andiamo a picchiare con le forze di polizia noi non abbiamo paura, così finiamo sulle pagine dei giornali e poi sono affari del governo dire che picchiano gli operai che lottano per difendere la fabbrica e l’occupazione a Genova”.

Bucci ha comunque invitato i lavoratori a “comportarsi bene, come avete fatto finora”.




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