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Putin, vertice flop a Mosca. Si allontana la pace in Ucraina – Il Tempo


Foto:  Ansa

Alessandra Zavatta

Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra Russia e Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina. “Nessun progresso rispetto al vertice di domenica”, ha affermato un alto collaboratore di Vladimir Putin, dopo che il presidente russo aveva minacciato di essere pronto a una guerra con l’Europa. Il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov ha spiegato che dopo cinque ore di confronto con l’inviato del presidente americano Donald Trump,  Steve Witkoff, e il consigliere speciale Jared Kushner, le due parti “non sono né più vicine né meno vicine alla risoluzione della crisi in Ucraina: c’è molto lavoro da fare”. Definendo il colloquio “estremamente utile, costruttivo e informato”, Ushakov ha tuttavia affermato che le due parti non sono giunte a un’intesa su questioni chiave, tra cui le potenziali linee di controllo territoriale. Putin rivendica Donetsk e Luhansk, regioni conquistate sul campo e che costituiscono la maggior parte della Donbass, l’area mineraria ricca di terre rare, indispensabili per l’industria elettronica, l’automotive, i data center ma utili anche per le nuove armi ad alta tecnologia. La Russia ha chiesto che l’esercito di Kiev ceda il controllo pure su quella piccola fetta di Donbass che ancora detiene. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pur avendo lodato l’iniziativa statunitense e la necessità di porre termine al conflitto, non intende rinunciare all’integrità territoriale del Paese.

“Non abbiamo discusso specifiche proposte americane, ma l’essenza di ciò che è contenuto in questi documenti americani”, ha cercato di smorzare i toni Ushakov. “Potremmo essere d’accordo su alcune cose. Il presidente non ha nascosto il nostro atteggiamento critico e persino negativo nei confronti di diverse proposte”. Ushakov ha quindi aggiunto che alcuni aspetti dei negoziati non saranno rivelati e ha fatto presente che un altro vertice tra Trump e Putin non è imminente. Le osservazioni hanno rappresentato una conclusione deludente per l’incontro che, secondo la Casa Bianca, avrebbe potuto creare un quadro per porre fine ai combattimenti in Ucraina. Prima del vertice con Witkoff e Kushner, il presidente russo ha accusato le potenze europee di sabotare la pace, sottolineando che le “richieste” per la fine della guerra “non erano accettabili per la Russia”. “L’Europa sta impedendo all’amministrazione statunitense di raggiungere la pace in Ucraina”, ha detto Putin. “La Russia non ha intenzione di combattere l’Europa, ma se l’Europa inizia, siamo pronti fin da subito”. Il Capo del Cremlino non ha chiarito quali richieste europee ritiene inaccettabili.

Witkoff è al sesto viaggio a Mosca quest’anno. Ha presentato a Putin una versione aggiornata della proposta di pace degli Usa redatta con il contributo di un alto funzionario russo e rielaborata per renderla più accettabile per Kiev. Zelensky ha dichiarato di essere in “attesa di segnali” dalla delegazione statunitense dopo l’incontro con Putin e di essere “pronto ad incontrare Trump”. Alla vigilia dei colloqui a Mosca, Putin ha affermato che l’esercito russo aveva preso il controllo di Pokrovsk, città strategica dove si sta combattendo da un anno e porta d’accesso Donetsk. Incoraggiato dai recenti successi al fronte, Putin ha dichiarato più volte nelle ultime settimane che la Russia è pronta a continuare la guerra se la diplomazia dovesse vacillare. E oggi Witkoff e Kushner incontreranno il leader ucraino Zelensky a Kiev.


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