Seppi: “San Giacomo il nuovo desiderio dei bolzanini”
Intervista al sindaco di Laives Giovanni Seppi partendo da una novità sociale ed immobiliare: “Ai bolzanini piace sempre più San Giacomo. In rilancio e più sicura”. E gli altri rioni? Da lavorare per infrastrutture e servizi ma c’è anche la richiesta di espansione del capoluogo da affrontare
Negli ultimi mesi una parte crescente dei cittadini di Bolzano sta guardando con interesse a San Giacomo, rione del Comune di Laives che, complici riqualificazioni, sicurezza percepita e prossime infrastrutture, sembra attrarre un flusso abbastanza continuo di nuovi residenti provenienti dal capoluogo. Un fenomeno che sta modificando la geografia della mobilità abitativa dell’area bolzanina. Ne abbiamo parlato con il sindaco di Laives, Giovanni Seppi.

Dunque, San Giacomo è una nuova frontiera bolzanina?
“Lo è. Sta diventando molto più competitivo di altri quartieri della città. La recente riqualificazione di alcuni spazi comuni, come piazza e scuola, è una parte di questo fenomeno. Importante, ma non l’unica”
E quali sono le altre?
“Penso all’aver conservato una socialità simile a quella dei paesi, pur essendo di fatto un rione cittadino. Ci sono i servizi, c’è tranquillità e la costruzione della nuova stazione ferroviaria moltiplicherà le opportunità logistiche. Sarà più facile e veloce raggiungere il centro di Bolzano da San Giacomo con una sorta di metropolitana di superficie rispetto a quanto avviene oggi da alcuni quartieri del capoluogo”
Praticamente una fusione tra i due Comuni?
“Non del tutto, ovviamente, ma il percorso sociale e anche istituzionale (si pensi ad alcune spese già condivise) porta a questo risultato. E c’è poi un aspetto che non è affatto secondario”
Quale?
“La sicurezza. San Giacomo è, e viene percepita, come più sicura. I ragazzi girano la sera più tranquilli e i genitori sono mediamente più sereni. Questo accade meno in alcuni rioni di Bolzano”
Beh, non sono agli antipodi…
“No, ma è così. Anche gli episodi di microcriminalità sono rari. Merito del grande lavoro della nostra polizia locale cui manca anche qualche unità. Senza dimenticare i carabinieri coordinati dalla compagnia di Egna, cui va il mio ringraziamento per l’ottimo lavoro. I pattugliamenti, sia in auto sia a piedi, ci sono e si vedono”
Insomma, i bolzanini vivono meglio in periferia a Laives che a Bolzano?
“Difficile tracciare una periferia a Laives e dare definizioni nette. Di sicuro c’è un interesse fortissimo che prima non rilevavamo e, molto probabilmente, un investimento immobiliare oggi a San Giacomo garantirà un plusvalore in futuro, visto come si sta modificando il quartiere”
E le altre zone della città? Perché il resto di Laives non ha una piazza da sempre e alcune aree lamentano marginalità.
“Tra poco Laives avrà una piazza nuova e si aprirà la riflessione per una riqualificazione di via Pietralbae non solo. È un periodo stimolante, di cambiamento. Pineta va rinforzata in alcune infrastrutture, come la scuola dell’infanzia e già nel recente passato ha accolto diversi nuovi cittadini. Penso, per esempio, alla zona Toggenburg, con graduatorie che sono state aperte anche ai bolzanini.”
E poi, sempre a Pineta, c’è il progetto Renneria, che ha catturato attenzioni ed entusiasmo in una zona che da tempo lamenta l’assenza di molti servizi.
“Ho letto unanimi buone considerazioni in occasione del convegno ‘La Casa che non c’è’, e ribadisco che si tratta di un progetto costruito molto bene, con infrastrutture interessanti. Tuttavia il ragionamento su Laives deve essere soprattutto d’insieme e di prospettiva. Sappiamo che Pineta ha bisogno di migliorie”
Proviamo a farlo…
“Laives non ha un grande fabbisogno abitativo nei prossimi anni. Lo dicono i calcoli e lo dice ciò che abbiamo realizzato in passato. Laives ha bisogno di rafforzare i suoi servizi e le sue infrastrutture. Voglio che ogni cittadino abbia a disposizione un’ottima macchina amministrativa. Penso, ad esempio, alla decentralizzazione di alcuni servizi comunali. Oggi in Comune abbiamo 300 ingressi al giorno e potrebbero essere gestiti meglio sul territorio ma penso anche a scuole sempre migliori e all’efficientamento di infrastrutture basilari, come corrente elettrica, fognature e acquedotto. Ogni nuova unità abitativa insiste su queste reti. Laives è già cresciuta molto negli ultimi anni, a differenza di Bolzano che invece si è contratta. Questo porta sfide infrastrutturali che ora dobbiamo completare”
C’è molto da fare?
“Certo, c’è molto da fare. Sappiamo che questi servizi sono migliorabili e ci stiamo muovendo in quella direzione”
Con Bolzano in drammatica emergenza abitativa, però, non si possono non sentire dei contraccolpi politici.
“Guardi, regolarmente proprietari di terreni vengono nel mio ufficio a chiedere cambi di destinazione d’uso per costruire alloggi. La mia risposta è sempre la stessa: prima capiamo come avere una rete di infrastrutture eccellente per ogni laivesotto, e solo quando questo requisito sarà soddisfatto penseremo ad ampliare ulteriormente la comunità”

La politica bolzanina tornerà presto a bussare alla sua porta.
“L’ex sindaco Renzo Caramaschi e l’ex assessore Stefano Fattor si erano già fatti sentire in passato. La nuova amministrazione, per ora, no. Ma può accadere. Risponderò che Laives ha già fatto la sua parte e che prima devono bussare da qualcun altro che può fare di più e che magari in passato ha fatto meno”
Così i prezzi delle case aumenteranno…
“Sono conscio che può accadere, ma la qualità di vita di chi già vive a Laives per me è prioritaria.”
✍️ Alan Conti




