Elena von Hessen: la mostra steampunk in via Orti a Milano fino al 7 dicembre
L’indirizzo é molto esclusivo in via Orti 25, il quartiere arty/chic di Porta Romana. Sono ammessi solo quelli in lista. Per Elena von Hessen (nipote di Mafalda di Savoia, da lei ha ereditato l’ estro creativo) è nato un po’ come un esperimento. Artista e scultrice molto apprezzata internazionalmente ha chiamato a sé una trentina di artisti da ogni dove, una sorte di Nomad Art di forte impatto visivo. Fasce vitree di materia rosa roteano su se stesse come caramello cristallino. Buchi spazio temporali attraverso copertoni di carta. Una mandragora di vetro soffiato osserva dall’alto il pubblico danzante. Il protagonista de “l’urlo” di Munch ora è vestito da cowboy, ma in stile disco music, con i pantaloni a zampa d’elefante e le zeppe e sta ballando in mezzo a persistenze della memoria con occhi decidui, uomini magrittiani in abito che si coprono vicendevolmente il volto con le mani lottando, diavoletti alla Bosch in un fluttuante fondo alla Dalì.
E’ incantato il maitre patissiere, Andrea Gerasi della Storica pasticceria Piccinelli di Brescia, campione mondiale di cioccolata, alcune delle istallazione le renderà gourmet, tutta da gustare. Ancora, c’è il dipinto di un gigante crisantemo psichedelico, come una caramella gommosa striata. Impronte vegetali come in antichi erbari sbiaditi dal tempo. Giù la maschera che la società ci impone. La maschera totem attraversa il tempo dalle le prime tribu’ animiste africane, passando alle tragedie del teatro greco, alla funzione sociale della maschera nel carnevale veneziano, fino a Shopenahauer e Pirandello. E poi arriva lui Rossano Ferraro, direttamente da Miami, un viaggiatore nel tempo in forma fluida. Perchè l’arte (in tutte le sue forme) e’ il segno del passaggio dell’uomo sulla terra, e lo Steampunk é il suo messaggero.
Presenta le sue mostre vestendosi in stile Steampunk Vittoriano con una punta gotica (personalizzate dal suo sarto artigianale ), chiedendo agli ospiti ad interagire con l’arte facendogli indossare una maschera e/o un costume, per sentirsi piu’ liberi e trasgressivi. I suoi sono eccentrici, e quando li indossa e’ come se continuasse a dipingere, ogni volta e’ come se viaggiasse nell’emozione di essere catapultato in un altro mondo, un mondo che sente solido in una societa’ gassosa/atomizzata. Gli serve per cambiare la prospettiva, osservare e imparare. “Con l’arte sento che il mondo si ferma e rimane solido, l’unica via per difendersi dalla super velocità (grazie a Pasolini, Bauman, Eco)”, filosofeggia. Elena von Hessen, arista visionaria fa gli onori di casa con una tale grazie nella sua home gallery nella mostra/festa dove tutti si siamo sentiti per una notte viaggiatori del tempo, tra ospiti internazionali, musica house, arte appesa alle pareti e ambiente mitteleuropeo catturante sono come una mostra dentro la mostra….assolutamente da vedere fino al 7 dicembre.
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