Friuli Venezia Giulia

Asta manovra Interporto, posato nuovo manufatto in una sola notte

PORDENONE – È servita una sola notte di chiusura – dalle 22.30 di ieri, 1 dicembre, per consentire la posa del grande manufatto in ferro che permetterà l’allargamento del sottopasso ferroviario di via Nuova di Corva, all’altezza del bar Alla Silvia. Un intervento complesso, ma gestito con un impatto minimo sulla viabilità, grazie a una soluzione tecnica individuata nei mesi scorsi per evitare una settimana intera di stop al traffico, come inizialmente previsto.

Alla posa, effettuata dall’impresa Cicuttin con il contributo della Cimolai, hanno assistito anche le autorità locali, tra cui l’assessore regionale Cristina Amirante. Ora il manufatto sarà consolidato con i getti di calcestruzzo; servirà circa un mese per l’assestamento. Questo passaggio chiude di fatto la prima fase dell’opera di allungamento dell’asta di manovra dell’Interporto di Pordenone.

Un progetto da 7 milioni diviso in due stralci

«L’intervento complessivo vale oltre 7 milioni di euro», ricorda l’amministratore delegato di Interporto, Sergio Bolzonello. «È suddiviso in due stralci, preceduti da lavori propedeutici avviati un anno fa. Il primo – quello relativo all’allargamento del sottopasso, per poco più di 600 mila euro – lo chiuderemo entro un mese».


Il mese di dicembre sarà dunque decisivo non solo per completare questa prima fase, ma anche per definire la strategia di riapertura del terminal ferroviario, attualmente inattivo. «L’impegno è massimo per riattivare quanto prima un servizio fondamentale per le imprese del territorio», ha ribadito Bolzonello.

Prossime tappe e effetti sulla linea ferroviaria

Il secondo stralcio riguarda l’allungamento vero e proprio dell’asta di manovra fino a 750 metri. Una parte del tracciato verso l’Interporto è già stata costruita durante il primo anno di lavori; nel 2025 si opererà sul versante opposto, in direzione viale Treviso, con conseguente spostamento della pista ciclabile. L’intervento è cofinanziato da Regione e Unione Europea attraverso i fondi CEF Transport (30% dell’importo lavori).

L’opera, destinata a concludersi entro il 31 dicembre 2026, consentirà di trasferire interi convogli ferroviari dalla stazione di Pordenone all’Interporto senza doverli spezzare. Questo significherà meno manovre, maggiore fluidità del traffico merci e passeggeri sulla Pontebbana e, più in generale, un rafforzamento della competitività del trasporto su rotaia.

Terminal intermodale: entro dicembre la decisione sulla gestione

Resta aperto il dossier sulla gestione del terminal intermodale, 14 ettari all’interno dell’area interportuale che comprende binari elettrificati da 750/800 metri, binari operativi da 750 metri, un’asta di manovra e raccordi con officina. Dopo la gara andata deserta, Hupac prosegue l’attività in proroga da luglio.


Il Cda di Interporto scioglierà le riserve entro fine anno: nuova gara con condizioni economiche riviste – ipotesi oggi meno probabile – oppure la creazione di una società pubblico-privata per la gestione. Quel che è certo, sottolineano dall’azienda, è la volontà di ridare piena operatività allo scalo ferroviario nel più breve tempo possibile.

Con la posa del nuovo manufatto, Pordenone compie un passo concreto verso un’infrastruttura ferroviaria più efficiente, moderna e competitiva. Una notte di lavori per gettare le basi di un progetto destinato a cambiare il volto della logistica locale.




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