Cultura

Thom Yorke ha una grave infezione alla gola


Stop forzato per i Radiohead a Copenaghen. Thom Yorke è stato colpito da una grave infezione alla gola e la band ha conseguentemente annunciato il rinvio dei primi due concerti previsti alla Royal Arena, in programma oggi e domani. I due show della band inglese saranno recuperati nello stesso luogo il 15 e 16 dicembre. Restano invece confermate le altre due date danesi del 4 e 5 dicembre, così come i quattro appuntamenti all’Uber Arena di Berlino che segneranno la chiusura del tour.

“Ci dispiace dover rinviare questi due spettacoli con così poco preavviso, ma a Thom è stata diagnosticata una seria infezione alla gola che gli impedisce di cantare”, scrive il gruppo in una nota. “La terapia è già iniziata e speriamo che possa tornare sul palco per le ultime date a Copenaghen e per l’intera serie di concerti a Berlino”.
La band aggiunge di essere “molto colpita dall’accoglienza ricevuta” nelle date già svolte e di sentirsi “terribilmente dispiaciuta” per il rinvio reso necessario dalle condizioni di Yorke.

In precedenza, i quattro concerti che i Radiohead hanno tenuto alla O2 Arena tra il 21 e il 25 novembre hanno riscritto le statistiche del prestigioso spazio londinese. Ogni sera oltre 22.200 persone hanno assistito a una residency che, giorno dopo giorno, ha ritoccato il primato di presenze, superando più volte il record detenuto dai Metallica dal 2017. Il dato più alto, 22.355 spettatori, ha consacrato la band di Thom Yorke come nuovo riferimento assoluto per l’arena.
Christian D’Acuna, senior director of programming della O2, ha sottolineato come la serie di show sia destinata a lasciare un segno nella storia della struttura: “Queste quattro serate da record entreranno nella memoria della sala concerti, con i Radiohead capaci di superare il primato di presenze ogni notte”. D’Acuna ha ringraziato il gruppo per la scelta della O2 come tappa esclusiva nel Regno Unito, rimarcando la varietà delle scalette, diverse di volta in volta e pescate in un catalogo ormai classico.
Sul fronte musicale, l’avvio del primo show londinese ha ricalcato quanto visto a Madrid e Bologna, con l’accoppiata iniziale “Planet Telex”–”2 + 2 = 5” seguita da “Sit Down. Stand Up.”. Ma la serata ha introdotto anche una sorpresa di peso: “Climbing Up The Walls” è tornata in repertorio per la prima volta dal 2018, arricchendo la sequenza dei momenti inattesi che hanno caratterizzato la residency europea.

Lo spirito del tour

La selezione live attraversa l’intera discografia, dagli album più sperimentali come “Kid A” e “Amnesiac” al capolavoro “Ok Computer” e ai più recenti “Hail To The Thief” e “In Rainbows” e all’ultimo lavoro realizzato dalla band inglese, “A Moon Shaped Pool” del 2016, confermando l’approccio non lineare che Yorke e compagni ha consolidato nel tempo. Per il pubblico, l’attesa non riguarda solo i brani, ma anche l’ordine, gli accostamenti e le sorprese che la band sceglierà di inserire di volta in volta.
In un recente messaggio ai fan, il batterista e percussionista Philip Selway ha spiegato lo spirito con cui la band è tornata in attività: “L’anno scorso ci siamo ritrovati per provare, tanto per farlo. Dopo una pausa di sette anni, è stato bellissimo tornare a suonare i brani e riconnettersi con un’identità musicale che è diventata parte profonda di tutti e cinque noi. Questo ci ha anche fatto venire voglia di suonare qualche concerto insieme, quindi speriamo che possiate venire a una delle prossime date. Per ora saranno solo queste, ma chissà dove ci porterà tutto questo”.

Sebbene non pubblichino nuovo materiale dal 2016, i Radiohead sembrano dunque concentrati soprattutto sul piacere di suonare insieme di nuovo. “Non abbiamo pensato oltre il tour,” ha ammesso Thom Yorke. “Siamo solo stupiti di essere arrivati fin qui”. In una recente intervista al Times, il frontman ha poi spiegato i motivi della interruzione dell’attività della band. “Credo che a un certo punto le ruote si siano un po’ staccate, quindi abbiamo dovuto fermarci”,  ha raccontato il leader dei Radiohead, ricordando il periodo successivo al tour di “A Moon Shaped Pool” del 2016. “C’erano molti elementi in gioco. I concerti andavano benissimo, ma la sensazione era: fermiamoci ora, prima di finire giù da un dirupo”.
Yorke ha spiegato che lo stop era necessario anche sul piano personale: “Avevo bisogno di fermarmi comunque. Non mi ero mai davvero concesso il tempo di elaborare il lutto”, ha detto riferendosi alla morte di Rachel Owen, sua ex compagna e madre dei suoi figli, scomparsa nel 2016 per un tumore. “Il dolore stava venendo fuori in modi che mi facevano pensare: devo allontanarmi da tutto questo”. Il cantante ha descritto il legame ambivalente con la musica in quel periodo: “La musica può aiutarti a trovare un senso nelle cose, ma dover smettere, anche quando ha senso farlo, perché non stai bene… anche nei momenti peggiori non riesco. Ho bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi. Ma ci sono stati momenti in cui cercavo conforto nel suonare il pianoforte e mi faceva male. Fisicamente. La musica stessa faceva male, perché stavo attraversando un trauma”.

Il calendario dei concerti

Il calendario online sul sito ufficiale prevede anche più concerti consecutivi in ciascuna città. Dopo le quattro tappe di Madrid, Bologna e Londra, ecco le prossime date:

  • Copenaghen (Royal Arena) – 4, 5, 15, 16 dicembre
  • Berlino (Uber Arena) – 8, 9, 11, 12 dicembre

L’ultimo album dei Radiohead, “A Moon Shaped Pool“, risale al 2016. L’anno successivo, la band ha pubblicato una riedizione per il 20º anniversario del fondamentale Lp “OK Computer“, intitolata “OKNOTOK 1997 2017“, e nel 2021 ha rilasciato “Kid A Mnesia“, una raccolta per l’anniversario contenente le tracce di “Kid A“, “Amnesiac” e materiale inedito. Da allora, però, Yorke si è concentrato su The Smile, progetto che ha creato con Greenwood e il batterista Tom Skinner.




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