Petrolio, l’Opec+ conferma la sospensione. Produzione stabile fino a marzo 2026
MILANO – Nessun aumento della produzione per tutto il primo trimestre 2026. Riuniti in videoconferenza, gli otto Paesi dell’Opec+ hanno confermato la decisione presa a inizio mese di sospendere gli incrementi di produzione di petrolio a gennaio, febbraio e marzo 2026, dopo il balzello da 137 mila barili fissato per dicembre.
Il motivo della scelta, ripete il cartello, è legata alla “stagionalità” della domanda, più debole a inizio anno. Ma pesano anche il surplus di offerta sul mercato e l’incertezza sollevata dalle nuove sanzioni contro la Russia.


Occhi puntati sulla Russia
L’obiettivo dell’organizzazione, che raggruppa Algeria, Iraq, Kuwait, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kazakistan, Oman e Russia, resta dunque quella di raggiungere una produzione giornaliera di 1,66 milioni di barili.
Gli otto si aggiorneranno il 4 gennaio e continueranno a monitorare l’andamento del mercato, soprattutto le trattative per la pace in Ucraina, che potrebbe allentare la stretta sul petrolio russo.
Nella riunione si è deciso dunque di “riaffermare il mandato del Comitato Ministeriale Congiunto di Monitoraggio (JMMC) di esaminare attentamente le condizioni del mercato petrolifero globale, i livelli di produzione petrolifera”, aggiornandosi ogni due mesi.
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