Scienza e tecnologia

Google taglia l’accesso gratuito a Gemini 3 Pro e Nano Banana: scopriamo quanto si può usare davvero adesso

Google ha modificato i limiti di accesso gratuito a Gemini 3 Pro, dopo un aumento della domanda legato alle nuove funzioni. Gli utenti senza un piano Google AI adesso hanno dei limiti meno prevedibili.

E la stessa cosa riguarda gli strumenti di generazione immagini basati su Nano Banana Pro, che mostrano soglie più rigide rispetto al periodo del debutto.

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Nuovi limiti per Gemini 3 Pro

Al lancio, Gemini 3 Pro consentiva fino a cinque richieste al giorno agli utenti gratuiti, una soglia identica a quella di Gemini 2.5 Pro. Le attività di generazione e modifica delle immagini tramite Nano Banana Pro si fermavano invece a tre contenuti quotidiani.

Google ora propone un uso di base, con limiti che possono “cambiare di frequente” (citiamo testualmente dalla pagina di supporto ufficiale). La rimozione di soglie precise indica una gestione più flessibile del carico di utilizzo, ovvero meno trasparente per l’utente finale.

Anche la generazione di immagini subisce aggiustamenti. Nano Banana Pro permette solo due contenuti al giorno, con Google che avvisa gli utenti della forte richiesta, rendendo l’accesso più ristretto rispetto alle prime settimane.

NotebookLM riduce temporaneamente alcune funzioni

Nello stesso momento, NotebookLM ha ridotto le funzioni basate su Nano Banana Pro per infografiche e presentazioni. Gli utenti gratuiti hanno perso del tutto l’accesso, mentre chi usa la versione a pagamento affronta nuovi vincoli.

Le infografiche offrono riepiloghi visivi delle fonti, mentre le presentazioni includono modalità per la lettura o l’esposizione orale. Google attribuisce le limitazioni nuovamente all’elevata domanda e promette un ripristino quando la capacità lo consentirà.

Nessun cambiamento per chi ha un abbonamento

I piani AI Pro e Ultra dell’app Gemini non subiscono variazioni. Le nuove limitazioni riguardano per lo più chi utilizza i servizi senza un abbonamento attivo. Del resto è una tipica tecnica di “ti do la carota, ma prima o poi arriva il bastone“, che quindi non stupirà nessuno.

Senza introdurre malizia, questa gestione più flessibile mette in evidenza come il rapporto tra capacità dei modelli (e dei server che li ospitano) e uso quotidiano resti un tema centrale per i servizi di Google AI (e non solo), soprattutto quando la domanda cresce rapidamente.


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