la sfida della rigenerazione urbana
26.11.2025 – 11.30 – Ogni edificio dismesso, ogni spazio abbandonato racchiude la potenzialità di trasformarsi e rinascere dai propri calcinacci. Trieste ne ospita diversi: edifici residenziali, ex caserme, magazzini portuali, aree industriali attendono interventi di riqualifica per potersi reintegrare nel tessuto urbano e sociale. Non mancano naturalmente iniziative e progetti locali legati alla valorizzazione di tali spazi: tra questi, spicca “Triesteabbandonata”, progetto di mappatura che esplora i siti abbandonati del capoluogo giuliano (e non solo) per raccontarne poi la storia, con l’obiettivo di promuoverne il recupero e sensibilizzare la cittadinanza. Dalle fabbriche alle ville storiche, dalle scuole alle discoteche, sono oltre 200 i luoghi del Friuli Venezia Giulia che Triesteabbandonata ha catalogato durante i suoi 10 anni di attività. Di ciascun luogo si raccontano la storia passata, la situazione presente e la potenziale metamorfosi futura, seguendo una filosofia di rispetto nei confronti dei vari siti colpiti dal degrado. Oltre a raccogliere innumerevoli storie legate ad altrettanti siti abbandonati, promuovendone attivamente la riqualificazione, il progetto ha prodotto mostre fotografiche per dare luce ad un tema di grande rilevanza urbana.
Oltre a questa iniziativa indipendente, Trieste è teatro di molteplici interventi di restauro e riqualificazione che riguardano diverse aree urbane: tra i più recenti e significativi, ricordiamo il progetto di rigenerazione del Porto Vecchio, destinato a trasformarsi in Porto Vivo grazie all’intervento del Comune di Trieste. Da area portuale dismessa, Porto Vecchio si trasformerà in un centro vitale grazie a un complesso processo di rigenerazione urbana. Da immobili in rovina e pavimentazioni dissestate nasceranno così spazi verdi (il cosiddetto Bosco Urbano), attività commerciali, aree dedicate allo sport (inserite all’interno della Cittadella dello sport) e centri culturali, dimostrando che ogni spazio, per quanto ferito, può e deve diventare opportunità. I cittadini di Trieste avranno dunque a disposizione nuovi spazi pubblici, capaci di incentivare la socialità, l’economia locale e lo sviluppo sostenibile.
L’impegno del Comune di Trieste si riconferma anche in un altro progetto, presentato lo scorso ottobre: la storica Stazione ferroviaria di Campo Marzio, oggi in disuso, ambisce a trasformarsi in un polo contemporaneo che sappia unire memoria storica, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Una prospettiva di restauro, quindi, che parte dal desiderio di valorizzare un edificio simbolico nel rispetto del patrimonio storico, architettonico e ambientale. Bisogna ricordare che progetti di questo genere vanno oltre il recupero di siti abbandonati, decadenti o in disuso: tali interventi hanno un marcato valore sociale, oltre che architettonico e urbanistico, in quanto costituiscono le premesse di una città più accogliente, inclusiva e sostenibile. La metamorfosi di spazi segnati dal tempo è funzionale a un cambiamento più profondo, poiché ogni luogo recuperato può diventare un punto di riferimento per tutta la comunità.
[b.m.]



