Perturbazione in esaurimento, dai 5 ai 20 centimetri di neve fresca in Trentino – CRONACA
Le Blue Rebels di Extinction Rebellion l’altroieri hanno inscenato una performance per i ghiacciai alpini che si stanno ritirando: il centro cittadino è diventato il palcoscenico di una lenta danza culminata in piazza Duomo, con le figure blu accasciate a terra ai piedi della fontana del Nettuno. Esposti i cartelli dei ghiacciai prossimi all’estinzione o già estinti.
Dopo la protesta scenica in diverse città italiane, riferisce un comunicato stampa, Extinction Rebellion torna in azione a Trento: domenica 23 novembre, le Blue Rebels hanno sfilato silenziose e solenni per le vie del centro della città, con una protesta-performance per i ghiacciai alpini. Le figure, ispirate alle Red Rebels ma vestite di blu invece che di rosso, erano accompagnate da tamburi e portavano al collo cartelli con nomi di ghiacciai prossimi all’estinzione o già estinti: “Cima Valbona: estinto”, “Fradusta: 2030”, “Careser: 2045”, “Adamello: 2080”.
Il corteo si è lentamente spostato in piazza Duomo dove le Blue Rebels si sono accasciate a terra davanti alla fontana del Nettuno. «Con la loro presenza queste figure denunciano simbolicamente il dolore e lo sgomento di fronte all’inesorabile scomparsa dei ghiacciai alpini e l’impatto sugli ecosistemi locali che questo comporta», ha spiegato Elisa, una delle persone che accompagnano le figure blu.
Dagli anni Cinquanta la superficie glaciale trentina si è dimezzata, con una perdita del 10% della massa totale solamente tra il 2022 e il 2023. L’innalzamento delle temperature e la riduzione delle precipitazioni nevose nelle aree montane contribuiscono a creare o aggravare crisi idriche nelle zone alpine, con ripercussioni gravi per i cittadini e le specie che abitano sia in montagna che nelle valli sottostanti. Stando ai trend attuali di emissioni globali, si stima che al 2050 si perderanno 1,72 miliardi di m3 d’acqua rispetto ad oggi nel solo Trentino – Alto Adige, rischiando gravi danni all’agricoltura e all’approvvigionamento idrico. “Per salvare i ghiacciai, la sopravvivenza degli ecosistemi in montagna e la vita di tutte le persone che abitano questi territori è necessaria una nuova visione dell’economia trentina” ha continuato Elisa.
«In occasione dell’anno dei ghiacciai istituito dall’Unesco, chiediamo alla Provincia autonoma di Trento di dichiarare apertamente lo stato di emergenza in cui versano i ghiacciai, arrestando immediatamente le emissioni di gas climalteranti. Non possiamo più aspettare, con la scomparsa dei ghiacciai sparisce anche il nostro futuro», spiega ancora Extinction Rebellion.
E aggiunge: «Nonostante il Trentino sia una regione fortemente vulnerabile ai cambiamenti climatici, la Provincia, non ha infatti ancora approvato una Strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, così come non ha ancora adottato un piano provinciale per la mobilità sostenibile, mentre ha promosso nuove infrastrutture che impatteranno il territorio e incentiveranno il trasporto su gomma, come l’autostrada Valdastico.
Intanto, i comprensori sciistici nella regione continuano ad implementare misure di adattamento di breve termine e inquinanti, come i teli in polimero che coprono i ghiacciai della Marmolada e del Presena, mentre ormai il 90% delle piste vengono regolarmente innevate artificialmente con un enorme dispendio di acqua ed energia.
In questo contesto, durante la trentesima Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima in Brasile, l’Italia si è distinta negativamente per la sua assenza in alcune delle principali iniziative collettive lanciate alla Cop, tra cui il gruppo di 82 Paesi a sostegno di un piano per l’uscita dai combustibili fossili, il ‘Belém Action Mechanism’ per una transizione giusta e la Coalizione per i Mercati Regolati del Carbonio. “Vogliamo celebrare i ghiacciai delle nostre regioni senza la paura che questa sia l’ultima volta. Vogliamo una presa di posizione da parte della Provincia, è fondamentale un cambio di passo nella mitigazione del cambiamento climatico».




