Cultura

Apparat verso il nuovo album (e le due date italiane di aprile 2026)

credit: Carsten Aermes

Il musicista, produttore e compositore residente a Berlino Apparat (alias Sascha Ring), annuncia i dettagli del suo sesto album in studio, “A Hum Of Maybe“. Il nuovo album uscirà il 20 febbraio 2026 su Mute in edizione limitata in doppio vinile turchese, doppio vinile, CD e digitale.

“A Hum Of Maybe” è un album complesso e personale, che porta con sé il peso degli anni trascorsi dal suo ultimo album, “LP5” del 2019. L’album, come ci dicono le note stampa, ha preso forma dopo un lungo periodo di blocco creativo, in cui il suo legame con la musica sembrava perduto, sepolto e irrintracciabile. Per superare questo blocco, ha sfidato se stesso con un proposito: trovare un’idea per una canzone ogni giorno, libero da pressioni, giudizi e ricerca della perfezione, non importava quanto fossero grezzi o incompleti gli schizzi. A poco a poco, questa nuova routine quotidiana ha avuto un effetto terapeutico, aiutandolo a ritrovare la fiducia in se stesso e nel suo processo musicale. Dai numerosi frammenti creati in oltre sei mesi nel 2025, sono presto emerse le canzoni più forti, che hanno preso forma come contorni del suo sesto album, “A Hum Of Maybe”.

Il primo pezzo ad essere svelato oggi è “An Echo Skips A Name (Alternate Take)”. Con il suo mix di percussioni calde e synth onirici, il brano parla di come in una relazione ci si possa allontanare in modo così graduale che il cambiamento passa quasi inosservato. Ring la definisce una “delicata dissolvenza del riconoscimento”.

“A Hum Of Maybe” è un album che parla di amore – per se stesso, sua moglie e sua figlia – e di come conservarlo, proteggerlo e ricalibrarlo costantemente, dato che è in continuo mutamento. Lavorare sui testi lo ha aiutato a concentrarsi su ciò che era importante per lui. Come suggerisce il titolo dell’album, le canzoni parlano dell’essere bloccati nel mezzo. “Maybe non è debolezza, ma uno spazio in cui le cose possono crescere“, spiega Ring. L’album abbraccia uno stato di limbo, dove non ci sono più certezze incrollabili o risposte chiare, ma una moltitudine di simultaneità e stati intermedi. Non o, ma e: analogico e digitale. Uno e zero. Micro e macro. Luce e ombra. “Hum è quella corrente sotterranea di potenziale, l’intermedio, dove la vita realmente accade“.

Ricordiamo che Apparat sarà in Italia per due date nell’aprile 2026:

15 Aprile – Milano, Alcatraz Milano
16 Aprile – Roma, Sala Sinopoli, Auditorium Parco della Musica


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