Marche

«La cagnolina è salva per miracolo»


CIVITANOVA Lupi, agli avvistamenti sempre più numerosi seguono i raid nei cortili di abitazioni o aziende agricole. Proprio ieri mattina, una macabra sorpresa per l’ex vicesindaco Sergio Marzetti che ha trovato sbranate due caprette nella sua casa di campagna, tra Civitanova Alta e Fontespina. 

Lo scempio

Anzi, una è stata quasi completamente divorata. L’altra, dopo essere stata morsa al collo, è stata lasciata lì probabilmente per essere mangiata in un altro momento. Impossibile per i predatori portarla fuori dal recinto. Che si sia trattato di un attacco di lupi, l’ex amministratore non ha dubbi. «L’area dove tengo gli animali è recintata con una rete metallica. È alta, quindi difficilmente può essere scavalcata. In un punto ho trovato la rete strappata in più punti e poi scavata sotto. Mi è stato raccontato che più volte i lupi riescono con le loro mandibole ad aprire le reti e poi a creare un buco con le zampe». Quindi i resti delle due caprette.

«Le abbiamo allevate io, mia moglie e i nipotini sin da piccoline, le abbiamo anche allattate perché le abbiamo trovate abbandonate dalla madre. Le avevamo dato anche i nomi: Carlotta e Celeste». Dunque più animali di compagnia che da allevamento. Si è salvata, invece, la piccola cagnolina che pure era tenuta nel cortile dell’abitazione. Dopo quanto accaduto a Carlotta e Celeste, ho deciso di portarla nella casa dove abitiamo. Non è il primo episodio della zona, anzi. Credo sia ora che le istituzioni prendano provvedimenti».

Il luogo

La casa di campagna di Marzetti si trova nella valle del fosso Caronte, lungo la strada delle Pisciarelle. Zona isolata, certo, ma con tante case vicine. «Al contadino che cura i miei terreni, i lupi hanno mangiato il cane – ha aggiunto -. Ci sono racconti di allevatori che hanno avuto decimati gli animali. Mi dicono che in questo periodo i lupi devono nutrire le cucciolate nate in estate, per cui si spingono nelle zone abitate e verso la costa per avere più cibo a disposizione. Ormai anche nelle nostre campagne sono tanti. E sono una specie protetta. Bisogna che chi di dovere faccia qualcosa, ormai è un dato di fatto che sono tanti e rappresentano un pericolo».




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