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Engwe P275 SE Recensione: la bici che cercavi a meno di 1000 euro



È quasi strano ritrovarsi davanti ad una bici come la nuova Engwe P275 SE, soprattutto considerando ciò che Engwe ha messo in campo durante il 2025: un anno in cui l’azienda ha provato più volte a superare i limiti tradizionali delle ebike, spingendo sulla leggerezza, sulla potenza e sulle funzionalità smart, senza però mai tradire il proprio mantra, cioè mantenere un rapporto qualità-prezzo competitivo. Dunque, come avrete senz’altro già intuito, la P275 SE non è una bici pensata per stupire con numeri estremi o per occupare la fascia premium del mercato, ma è un modello progettato per essere il più utile possibile al miglior prezzo possibile. Ne parliamo nella nostra recensione.

Unboxing e Montaggio Engwe P275 SE

Non ci sono particolari sorprese nell’unboxing, e nemmeno nel montaggio: la Engwe P275 SE arriva esattamente come la maggior parte delle bici dell’azienda, cioè semi-assemblata, con parte del lavoro già fatto. 

Tocca però a voi completare le solite operazioni come montare la ruota anteriore, fissare il parafango e la luce posteriore, installare il manubrio e i pedali, avvitare il portapacchi posteriore incluso in confezione e posizionare il fanale. È la procedura classica, quella che in genere richiede una cinquantina di minuti o un’oretta, o qualcosina in più se non siete particolarmente esperti. Il nostro consiglio è sempre quello di seguire il video dimostrativo ufficiale dell’azienda, è a prova di neofita.

Tenete conto che non c’è la pompetta che invece abbiamo trovato in altri modelli, ma tra le sorprese spunta un riflettore da montare sul manubrio.

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Caratteristiche Tecniche

  • Tipologia: Bicicletta elettrica urbana con telaio step-through
  • Telaio: Lega di alluminio 6061
  • Peso (con batteria): 24,4 kg
  • Motore: Motore brushless al mozzo posteriore 36V 250W
  • Coppia: 42 Nm
  • Velocità massima: 25 km/h
  • Livelli di assistenza: 5
  • Batteria: 36V 13Ah (≈ 468 Wh) al litio, removibile
  • Autonomia: fino a 100 km (PAS 1)
  • Tempo di ricarica: circa 5-7 ore
  • Pneumatici: 27.5 × 1.95”
  • Portapacchi posteriore:
  • Freni: Freni a disco idraulici anteriore e posteriore (160 mm)
  • Luci: Luce anteriore LED + luce posteriore
  • Sistema di trasmissione: Shimano 7 velocità
  • Display: LCD a colori

La Engwe P275 SE è studiata per piacere ad un pubblico molto ampio.

Trattasi di una bici chiaramente ideata per essere unisex, adatta tanto agli amanti delle ebike quanto a chi arriva dal mondo delle bici tradizionali. Non a caso, durante le nostre prove, è stata apprezzata particolarmente anche da un pubblico femminile.

Del resto, il telaio step-through in alluminio contribuisce moltissimo ad avere quella percezione di versatilità, che ha poi un riscontro tangibile, visto che permette di salire e scendere con facilità, dettaglio utile non solo per chi usa la bici in abiti formali, ma in generale per chi vuole il massimo della praticità.

Essendo completamente in alluminio, non si avvicina alla leggerezza delle MapFour in carbonio, ma resta comunque in un peso gestibile, circa 24,4 kg. Detto in soldoni, non è una bici da usare a lungo senza assistenza, eppure tutto nella struttura suggerisce robustezza, grazie alle saldature precise e alle finiture curate.

Un altro elemento caratteristico sono le ruote da 27,5 x 1,95″, con un tassellamento moderato che le rende perfette per l’asfalto cittadino.

La trasmissione è affidata al classico Shimano a 7 velocità, con un motore brushless al mozzo posteriore 36V 250W spinto da un sensore di coppia da 42 Nm, come la piccola Engwe P20.

La frenata è invece più interessante del previsto, perché troviamo infatti freni a disco idraulici da 160 mm, una dotazione che dà un salto di qualità netto rispetto ai freni meccanici visti sui modelli più economici.

Chiudiamo segnalando l’assenza di sospensioni, un aspetto da mettere in conto per chi cerca una bici più versatile. Tuttavia, il telaio in lega di alluminio rinforzata e la forcella ammortizzata aiutano a limitare l’impatto delle piccole irregolarità dell’asfalto.

Funzionalità

Dal punto di vista delle funzionalità, la Engwe P275 SE non fa mistero della sua natura, in quanto non integra alcuna funzione smart avanzata. Qui non troviamo GPS, antifurti elettronici, app con geofencing o integrazioni IoT come nei modelli superiori.

A bordo c’è il campanello meccanico (che potete montare dove preferite sul manubrio), il faro anteriore attivabile tenendo premuto l’apposito tasto e una modalità walk che in questo caso è ben tarata: basta tenere premuto il pulsante per far avanzare la bici a bassa velocità quando si cammina a piedi, utile soprattutto per superare piccole pendenze o tratte dove non si può montare in sella.

Come detto, non ci sono funzionalità smart. Viene pubblicizzato il supporto all’app, è vero, ma si tratta solo di una funzione statistica di base: potete usare l’app per visualizzare qualche dato sulla bici, ma non per controllarla o configurarla realmente.

In effetti le funzioni più interessanti della P275 SE non sono accessori software o sistemi smart, poiché derivano soprattutto dalla struttura e dal comportamento su strada.

Display

Il display della Engwe P275 SE è piuttosto piccolo e minimalista, e ricorda molto quello della Fiido C11 Pro, di cui è diretta concorrente.

Trattasi di uno schermo LCD a colori, montato sulla parte sinistra del manubrio, con una forma rettangolare compatta. 

Si può cambiare il livello di assistenza da 0 a 5 con gli appositi pulsanti, attivare la modalità walk, accendere i fari e visualizzare alcune informazioni di base come i chilometri percorsi e l’autonomia. Non c’è nient’altro di particolare, anche se c’è da segnalare che la leggibilità alla luce del sole è più che discreta.

La scelta di un display così compatto ha un vantaggio estetico, perché non rompe il design pulito della bici, però va detto che qualcuno potrebbe preferire un pannello un po’ più grande, più simile a quello montato sulla serie più avanzata di Engwe.

Autonomia

A livello di autonomia, abbiamo una batteria da 36Vx13Ah, che corrisponde a circa 468 Wh, e i risultati sul campo riflettono esattamente quanto dichiarato dall’azienda.

Con il livello di assistenza 1 si possono raggiungere i 100 km, mentre con il livello 3 ci si assesta intorno agli 80 km, e con l’assistenza 5 si arriva a circa 65 km. Anche nelle condizioni più stressanti, quindi, superare i 60 km non è affatto un problema.

Non è presente la ricarica rapida. Il caricatore incluso è quello classico a ricarica lenta, e richiede dalle 5 alle 7 ore per riportare la batteria al 100%. In confezione troviamo poi le solite due chiavi, e la batteria è facilmente removibile.

Esperienza d’uso

Se ci si fermasse alla sola scheda tecnica, la Engwe P275 SE potrebbe far sorgere qualche riserva. Sulla carta è una bici valida, sì, ma nulla che faccia pensare ad un qualcosa che possa davvero distinguersi, soprattutto se paragonata a modelli concorrenti della stessa categoria, come la Fiido C11 Pro, che offre funzionalità smart più complete e un motore apparentemente più potente. In pratica, però, l’esperienza d’uso racconta tutta un’altra storia.

La P275 SE si è rivelata una bici molto più solida e piacevole di quanto lasciasse intuire la scheda tecnica, soprattutto se rapportata al prezzo.

La prima cosa che colpisce è il manubrio, in quanto risulta diverso rispetto a quello delle classiche Engwe. È un manubrio “alla olandese”, con linee sinuose ed un’impugnatura ergonomica molto piacevole. Le manopole non hanno la tassellatura rigida che caratterizza altri modelli del brand, sono più lisce, più morbide al tatto e, personalmente, le ho trovate più comode durante l’uso quotidiano. Anche la sella, morbida e ben imbottita, è una delle più confortevoli che Engwe abbia mai installato su un modello urbano.

Il peso di 24,4 kg la colloca allo stesso livello della Fiido C11 Pro (24,5 kg), ma è più leggera della Eleglide T1 Step-Thru, che arriva a 26 kg e utilizza un sensore di cadenza anziché un sensore di coppia.

E proprio qui arriviamo al punto chiave.

La P275 SE monta un sensore di coppia da 42 Nm: non è una potenza impressionante rispetto alla media del settore, ma la qualità della risposta del sensore è sorprendente. La bici reagisce subito (in circa 50 ms), appena si inizia a pedalare, e la spinta è fluida, naturale e molto ben calibrata grazie anche alla nuova tecnologia E-SATS. È uno dei sensori di coppia “entry-level” più raffinati che abbiamo provato, e rende la pedalata estremamente piacevole proprio nel contesto urbano per cui è stata progettata.

Ovviamente il limite si vede sulle pendenze. Sulle salite intorno ai 10° si sale senza difficoltà, fino ai 20° si riesce ancora a gestire, ma serve un coinvolgimento muscolare più importante. Oltre questa soglia, la bici soffre: non è un modello pensato per chi vive in zone molto collinari o deve affrontare salite impegnative quotidianamente.

A differenza delle serie EP-2 con ruote grandi e pesi elevati, qui l’utilizzo muscolare, anche senza assistenza, è decisamente meno traumatico.

Non è una bici “leggera” da pedalare a motore spento, ma nei casi di emergenza è gestibile.

Come poi anticipato, non ci sono vere sospensioni, ma la struttura in lega di alluminio rinforzata e la forcella ammortizzata riescono a smorzare discretamente le vibrazioni dell’asfalto, soprattutto quelle più leggere tipiche dei percorsi urbani. Non parliamo ovviamente di una bici adatta agli sterrati o ai tratti molto sconnessi, ma per l’uso cittadino, quando la strada non è perfettamente liscia, offre comunque un buon livello di comfort.

Buoni invece i freni idraulici da 160 mm: non sono al livello dei sistemi da 180 mm montati su bici premium, e hanno una leggera sensazione “spugnosa”, ma frenano bene, con più modulazione e sicurezza rispetto ai freni meccanici. Sono adeguati al prezzo e al tipo di bici, e fanno davvero la differenza nel traffico cittadino. Infine, un dettaglio spesso sottovalutato: il cavalletto, che è solido, robusto e stabile, caratteristica essenziale su una bici da 24 kg.

Prezzo e Acquisto

Il prezzo è sicuramente uno degli aspetti più interessanti della Engwe P275 SE. Il modello è stato infatti lanciato su Amazon Italia a 999€ in due colorazioni, una cifra abbastanza competitiva nella sua categoria. Sulla carta si tratta di un prezzo promozionale, attivato in occasione del Black Friday, poiché il prezzo di listino ufficiale è 1.199€. Speriamo che Engwe possa mantenere questa soglia più bassa anche nei mesi successivi, perché è proprio a 999€ che riesce a posizionarsi in modo davvero convincente sul mercato.

A questa cifra, infatti, la P275 SE diventa una bici molto aggressiva nella fascia sotto i mille euro: offre una costruzione solida, una guida sorprendentemente piacevole e soprattutto un sensore di coppia, elemento che da solo giustifica la differenza di prezzo rispetto a modelli come la Eleglide T1 Step-Thru, che rimane valida a cifre sotto gli 800€, ma si basa su un sensore di cadenza.

Dall’altra parte della medaglia troviamo concorrenti come la Fiido C11 Pro, una bici ottima e sulla carta più potente, ma che costa un po’ di più (1099€) e presenta qualche compromesso costruttivo, come i parafanghi in plastica, che qui invece sono in metallo. Sotto i 1000€, però, questa Engwe P275 SE ha davvero un sapore molto interessante.

Engwe P275 SE – Foto dal vivo

Il sample per questa recensione è stato fornito da Engwe, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Engwe P275 SE

Ci piace definire questa Engwe P275 SE come una comfort bike. Non tanto per il fatto che sia comoda, ma perché mette al centro la concretezza: lo fa con un occhio di riguardo al prezzo e con meno compromessi possibili. L’azienda l’aveva già fatto con la EP-2 Boost, eppure lì il taglio era più giovanile, più aggressivo, più orientato a chi cercava potenza e ruote grosse. Qui invece cambia completamente linguaggio, poiché la P275 SE è una bici più classica nel design, in grado di farsi piacere un po’ da tutti. Chiaro è che se dovete affrontare pendenze impegnative o percorsi più avventurosi, è meglio orientarsi su modelli più potenti. Ma se non avete esigenze particolari, nella sua fascia è un esponente che ha i tasselli più importanti al posto giusto.

Voto finale

Engwe P275 SE

Pro

  • Sensore di coppia molto reattivo e ben calibrato…
  • Manubrio e sella molto comodi
  • Freni idraulici

Contro

  • … ma la potenza è limitata per le salite
  • Display piccolo con funzioni basilari
  • Non leggerissima

Giorgio Palmieri

Giorgio Palmieri
Da oltre dieci anni nel network di SmartWorld, ho iniziato il mio viaggio con AndroidWorld recensendo videogiochi mobile, con un occhio di riguardo per le perle nascoste negli angoli più reconditi dei negozi virtuali. Nel tempo, la mia passione è cresciuta insieme al sito, permettendomi di esplorare il mondo della tecnologia a 360°. Mi piace definirmi un jolly: scrivo, edito e collaboro a tutto ciò che mi appassiona. Ma, nel profondo, il mio cuore batte sempre e solo per loro: i videogiochi.


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