98 morti in 24 ore. Netanyahu valuta una nuova strategia militare
Un’altra giornata, un altro centinaio di morti. È sempre notte a Gaza, dove solo nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani hanno causato altre 98 vittime – 39 di queste stavano aspettando di ricevere degli aiuti alimentari – e 1079 feriti. Altre sette persone, di cui un bambino, sono morte a causa della fame e della malnutrizione. Per questa specifica e macabra voce, il conto dei morti dall’inizio del conflitto è salito a 169, tra cui 93 bambini. In totale, i palestinesi morti nella Striscia dal 7 ottobre 2023 sono 60.430, 148.722 i feriti. “Sono appena tornato da una missione di cinque giorni in Israele, Gaza e Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. I segni della profonda sofferenza e della fame erano visibili sui volti delle famiglie e dei bambini. Dall’inizio della guerra, a Gaza sono stati uccisi oltre 18mila bambini. Si tratta di una media di 28 bambini al giorno, l’equivalente di una classe scolastica, che non ci sono più. I bambini hanno perso i loro cari, sono affamati e spaventati e traumatizzati”. A scriverlo in una nota è Ted Chaiban, vicedirettore generale dell’Unicef.
Nel frattempo, l’esercito israeliano festeggia una vittoria. L’Idf ha affermato che il battaglione di Hamas a Beit Hanoun, nel nord di Gaza, è stato sconfitto: “Il battaglione Beit Hanoun, che rappresentava una minaccia per Nir Am e Sderot, si è arreso ed è stato sconfitto dalle truppe della brigata Givati”. A riportarlo è il Times of Israel. Gli uomini armati di Hamas – si legge – hanno anche condotto le truppe israeliane verso un deposito di armi vicino al tunnel da cui sono emersi, dove, secondo l’Idf, le truppe hanno trovato numerose armi ed equipaggiamento. L’esercito ha aggiunto che all’interno del tunnel le truppe hanno anche trovato cibo, acqua e altre provviste per poter rimanere sottoterra per lunghi periodi.
Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha rinviato la decisione sulle azioni che l’esercito intraprenderà a Gaza se Hamas non accetterà un accordo di cessate il fuoco. La decisione non verrà presa questa settimana: secondo una fonte della Cnn, ci sono dei disaccordi interni al governo israeliano circa la linea d’azione da seguire nell’enclave palestinese. Un’idea sul tavolo se Hamas non dovesse raggiungere un accordo, ha aggiunto la fonte, è quella di accerchiare Gaza City e altri centri abitati, mentre un’altra è quella di “conquistare” la città. Intanto, l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff ha dichiarato alle famiglie degli ostaggi a Tel Aviv che “il piano non è quello di estendere la guerra, ma di porvi fine”. Witkoff ha aggiunto che i colloqui dovrebbero ora concentrarsi sulla fine della guerra e sul rientro di tutti gli ostaggi, anziché su un accordo parziale.
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